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Plebiscito in kurdistan: il 92% dice sì all’indipendenza. turchia nervosa

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di REDAZIONE

Quasi il 92% dei votanti si è espresso in favore dell’indipendenza nel referendum svoltosi nel Kurdistan iracheno. Lo riferisce la televisione curda Rudaw, aggiungendo che i voti conteggiati sono 3.440.616. In precedenza la commissione elettorale aveva detto che al voto avevano partecipato 3.305.925 aventi diritto su un totale di 4.581.255.

La televisione non fornisce la cifra relativa al numero di partecipanti, limitandosi appunto a citare il numero di voti conteggiati e il risultato. Non è quindi chiaro se si tratti del risultato finale, ma in ogni caso quello che si profila è un vero plebiscito per l’indipendenza.

Rudaw, emittente vicina al presidente curdo Massud Barzani, precisa che i voti validi a favore sono stati il 91,83% e quelli contrari l’8,17%. Abadi: l’Iraq non rinuncerà alla sua unità “Non rinunceremo mai all’unità del nostro territorio, perché a Costituzione dice che l’Iraq è uno”, avverte il primo ministro Haidar al Abadi in un discorso televisivo, dopo la diffusione dei risultati che indicano un plebiscito per l’indipendenza del Kurdistan nel referendum svoltosi ieri. “Qualcuno – ha aggiunto Abadi – vuole un Iraq debole, ma l’Iraq sarà forte per tutti gli iracheni”.

Durissima, almeno in apparenza, anche la reazione di Ankara: Recep Tayyp Erdogan ha accusato Barzani di tradimento e preannunciato il blocco di aiuti e rifornimenti. “Nonostante tutti i nostri avvertimenti – ha detto il presidente turco – l’Autorità regionale del nord Iraq ha voluto tenere il referendum per l’indipendenza. Ora l’ha approvato il 92 per cento. Ma questo vale una guerra? Chi accetterà la vostra indipendenza? Solo Israele. Ma il mondo non è solo Israele. Il Kosovo purtroppo non è ancora riuscito a essere uno Stato”.

Il presidente turco ha poi messo in guardia i curdi dal “rischio di una guerra etnica e confessionale” che potrebbe scoppiare se il progetto dell’indipendenza andasse avanti: per evitarlo, la Turchia è “pronta a considerare tutte le opzioni, anche quella militare”.

Questa mattina, il Presidente della Generalitat Catalana, Carles Puigdemont ha contattato telefonicamente il Presidente Masoud Barzani per congratularsi del risultato.

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1 COMMENT

  1. I curdi non si faranno mettere i piedi in testa.
    Hanno tutte le ragioni per gestirsi insieme su un territorio che loro apparteneva in passato.

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