Come era ampiamente prevedibile, la campagna elettorale rappresenta una gara a chi la spara più grossa. Matteo Renzi, che un paio di anni fa aveva inserito il canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica per combattere l’evasione, adesso propone l’abolizione della tassa.
Ben vengano le riduzioni delle tasse, a patto che siano tali e che non siano fatte aumentando il deficit, perché così non potrebbero essere strutturali.
La copertura verrebbe, alternativamente, dall’innalzamento dei tetti pubblicitari per la Rai, oppure dalla “fiscalità generale”. “L’importante è l’obiettivo”, afferma Renzi. Contrario invece all’ipotesi migliore per abolire il canone, ossia eliminare il servizio pubblico a carico dei pagatori di tasse privatizzando la Rai.
Ora, se l’obiettivo viene raggiunto spostando l’onere sulla fiscalità generale, di fatto non si fa altro che cambiare nome alla tassa, redistribuendone il peso, ma senza alleggerire di una virgola il totale sottratto ai pagatori di tasse complessivamente.
Restando in tema di pubblicità, questa mi sembra pubblicità ingannevole.
si può accettare un tassa esclusivamente se il servizio pubblico riguarda la mera informazione di tutte quello che è attinente alle attività pubbliche dal parlamento alle corti varie e consigli regionali… esclusa ogni forma di intrattenimento ammesso solo se si autofinanzia in concorrenza con tutto ciò che viene offerto dalla miriade di reti private che guarda caso fanno pure lauti guadagni e si contendono presentatori, personaggi di spicco di cultura e di spettacolo…
Proposta tardiva e miserabile.
La Rai va venduta al miglior offerente.
E affanculo la grancassa mediatica di stato e politica.
Tecnicamente il canone Rai è incostituzionale. Se è il corrispettivo per un servizio, come quello per SkyTv, allora devo essere in grado di sospenderlo se non lo utilizzo, ecco che è stato trasformato in “tassa di possesso sui televisori”, ma la Costituzione dice all’Articolo 53:”Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” …mi riesce veramente difficile credere che un pensionato al minimo con un solo televisorino da 14″ abbia la stessa capacità contributiva del milionario con i televisori al plasma 4K da 52″ nella prima, seconda e terza casa eppure pagano lo stesso importo. Di casi del genere è pieno l’intero sistema tributario italiano, ormai orientato al testatico medioevale, ed è per questo che dico e ripeto che occorre mettersi a fare ricorso su ogni singolo tributo alla giustizia italiana e quella europea, a parte per la giustizia, per l’appunto, ma anche perché è probabile che si ottenga di mettere dei bei sassolini negli ingranaggi della fallita Italia e accelerarne così la scomparsa dalle nostre latitudini.