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Confindustria e le proposte per il “bene del paese”

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di MATTEO CORSINI

Di recente Confindustria ha lanciato alcune proposte che ruotano tutte quante attorno all’idea di andare avanti aumentando il debito, sperando in una sua parziale mutualizzazione via eurobond. Una serie di proposte che, a fronte del finanziamento a debito dei mitologici “investimenti in beni pubblici europei” (o formule simili), porterebbe a una crescita del Pil e a una riduzione del debito in rapporto al Pil di 20 punti in 5 anni.

Gli eurobond dovrebbero ammontare al 3% del bilancio dell’eurozona, e dalle parti di Confindustria sostengono che si tratti di una proposta caratterizzata da “prudenza e realismo”.

Quanto alle tasse, ecco cosa afferma il direttore generale Marcella Panucci:Quel che funziona di più è una riduzione della pressione fiscale non generalizzata ma selettiva, che premi comportamenti virtuosi delle imprese: quindi l’azzeramento del cuneo fiscale per l’assunzione stabile di giovani e i benefici per chi investe in ricerca, innovazione e industria 4.0”.

Ovviamente in ogni discorso che si rispetti non può mancare un riferimento a “industria 4.0”. Il succo del discorso, comunque, è che le tasse vadano ridotte solo alle imprese. Considerando che la spesa non calerebbe di un euro (anzi), dove prendere i soldi? Secondo Confindustria, mediante una “contribuzione progressiva sui servizi pubblici, per sanità e istruzione in prima battuta”.

Come se oggi quei servizi, finanziati prevalentemente mediante l’Irpef, non fossero già, di fatto, soggetti a contribuzione progressiva. Almeno avessero la decenza di non spacciare un punto di vista puramente lobbistico per il “bene del Paese”.

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4 COMMENTS

  1. Confindustria è per definizione filogovernativa, quindi, inefficace e nemica dei propri iscritti.
    Si tratta di una congrega piegata al volere del potere politico.
    Perfettamente inutile , incapace e non disposta a combattere per la libertà, la proprietà e l’esistenza delle aziende associate.
    Ottimi a dire cazzate e a concentrarsi su aspetti di assoluto dettaglio, secondari, mentre le aziende o chiudono o delocalizzano.

  2. Molto oltre la Confindustria e ai Galletti Politici ansiosi di occupare le poltrone di comando.
    Vi sono tantissimi progetti innovativi per un reale sviluppo del Paese ed attendono la formazione di un Governo che esprima fiducia e garanzie per i capitali da investire.
    I progetti darebbero lavoro ad oltre dieci milioni di famiglie e al risparmio di miliardi attualmente sprecati dal sistema corrente.
    Anthony Ceresa Italia International Association.

  3. Nelle mani, piedi e cervello di questa gente, il Paese non verrà mai fuori dal merdaio nel quale ci troviamo.
    Dovrebbero Istituire un centro di contatto con la Cittadinanza ed iniziare a cambiare quel sistema che spartisce le reali risorse del Paese ossia il Capitale Umano con idee molto diverse dai loro sistemi che appartengono a quella Democrazia Totalitaria di gruppo definita il Cottolengo dei Mafiosi.

  4. Sono fermamente convinto che quando la Confindustria parli del bene del “paese” si riferiscano a quel paese a cui da anni i padani hanno mandato Monti, Fornero e recentemente Matteo Renzi….
    Quando parlano di riduzione della pressione fiscale “selettiva” ovviamente parlano delle loro industrie, fregandosene dell’interesse generale…..
    I vertici di Confindustria sono politicizzati, hanno sostenuto a spada tratta tutte le porcate e gli errori di Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, sono rappresentati dalla seconda o terza generazione di industriali che, a differenza dei nonni che hanno creato industrie e lavoro, non sarebbero neppure in grado di gestire un edicola di paese. Vanno avanti facendo danni, contributi statali, finanziamento ai partiti in cambio di impunità fiscale o di finire nella lista bianca di Equitalia, esportano i posti di lavoro, sottopagano i dipendenti. Se tutta questa gentaglia avesse tempo fa detto chiaro e tondo “la pressione fiscale e contributiva in Italia non ha confronti nel mondo, è intollerabile e va immediatamente abbassata ai livelli dei paesi nostri concorrenti” invece che leccare in ginocchio i deretani del potente di turno in cambio dell’elemosina che assicurava il loro tenore di vita ora non saremmo a questi punti.
    La Confindustria ha un potere politico e contrattuale che di certo non ha il tabaccaio sotto casa (che non può neppure spostare la sede legale in Olanda e quella fiscale in Inghilterra….) o il macellaio all’angolo.

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