Rileggevo alcuni brani di Gerard Radnitzky e mi ha molto colpito questo: “I servizi di welfare forniti spontaneamente dalla società civile furono gradualmente soppiantati dallo Stato. Quindi, [citando Seldon] i costi del welfare state devono essere commisurati al valore dei servizi di pubblica utilità che sarebbero potuti emergere nel mercato, e che lo Stato ha invece represso sul nascere o soppresso.
Del resto, poiché i servizi di welfare forniti in base a logiche di mercato sono espressamente orientati alla soddisfazione del consumatore, “confezionati” in base ai suoi bisogni e ai suo gusti, essi si riveleranno sicuramente migliori e superiori rispetto ai servizi erogati dallo Stato. È la stessa identica differenza che intercorre tra un menù a prezzo fisso (una stessa serie di pietanze, a un prezzo fisso e ad un orario fisso) ed un menù «à la carte». Quindi, i servizi offerti dal mercato sono da preferirsi anche se fossero più costosi di quelli erogati dallo Stato, univoci, indeclinabili e standardizzati. Ma la maggior parte delle volte, quelli sono per giunta anche più economici”.
Poi, sono tornato alla realtà e mi sono ricordato chi ha governato l’Italia negli ultimi 30 anni.
Non condivido l’ultima frase. Altro che 30 anni! Se proprio vogliamo indicare un tempo, le premesse del disastro sono già chiaramente individuabili a partire dai primi governi di centro-sinistra di sessanta anni fa.
già…