DI MATTEO CORSINI
Comunque la si pensi in merito alle politiche economiche keynesiane (e il mio punto di vista dovrebbe essere noto), il buon senso dovrebbe rendere evidenti due cose:
- 1) che, con il debito pubblico dell’Italia, ci sarebbe il rischio che i magici effetti moltiplicativi sempre previsti ex ante, non materializzandosi, creerebbero solo un effetto palla di neve sul rapporto tra debito e Pil, rendendolo incontrollabile;
- 2) che la Commissione europea non accorderà più “flessibilità” (ossia la possibilità di fare più deficit) rispetto agli anni scorsi; semmai il contrario.
Evidentemente ci sono tante persone che, dando prova di follia in senso einsteiniano (ossia persone che ripetono lo stesso esperimento aspettandosi di ottenere risultati diversi), ritengono invece che si debba contrattare un deficit al 3% del Pil per qualche anno.
Per esempio Gustavo Piga, secondo il quale “se Tria presentasse a Bruxelles un Def che bloccasse il valore del disavanzo al 3% per i prossimi anni, valore simbolico perché pari a quello ideato per il Trattato di Maastricht, il governo giallo verde avrebbe a disposizione un altro 1,2% di Pil, 20 miliardi circa, per manovre moderatamente espansive da subito, capaci di aiutare la crescita e soddisfare gli elettori.”
Come se Tria fosse il primo a presentare proposte del genere. Piga ritiene che restino aperte due domande. “La prima: e gli spread, cosa farebbero? È noto che gli spread seguono la Politica, e non viceversa. Un messaggio forte dall’Europa, guidata dalla Merkel e Macron, che l’Unione europea è vicina all’Italia in questo momento di difficoltà e che il 3% è un valore accettabile per ripristinare la crescita, genererebbe entusiasmo e fiducia che il progetto europeo ha un lungo futuro davanti a sé, contribuendo ulteriormente al miglioramento dei conti pubblici italiani e alla stabilità dell’area continentale”.
Qui pare che Piga voglia fare concorrenza all’insuperabile Yogi Berra. E’ evidente che se la Germania acconsentisse a “coprire” le spalle al governo italiano lo spread diminuirebbe. Ma se la Germania è finora stata contraria a farsi carico del rischio dei debiti altrui, per quale motivo dovrebbe cambiare idea adesso?
Ma ecco la seconda domanda. “La seconda: per quanto tempo andrebbe tenuto al 3% il deficit dopo il 2019? Il trend tendenziale previsto da Padoan indicava già ulteriori miglioramenti sensibili del deficit nel 2020: si genererebbero cioè spazi ulteriori per più investimenti pubblici e un rafforzamento della riduzione delle imposte, nonché l’avvio di una prima forma di reddito di cittadinanza senza sforare il 3 per cento. Dal 2021, poi, ulteriori forme espansive di supporto all’economia verrebbero dai primi effetti di quella spending review che tutti auspichiamo possa avviarsi sin da ora, lasciando che i suoi primi effetti strutturali si possano effettivamente far sentire, realisticamente, entro due anni, permettendo al taglio degli sprechi e non più a ulteriori deficit di finanziare gli aiuti all’economia”.
Partiamo dal fatto che i miglioramenti del deficit previsti nell’ultimo DEF di Padoan incorporano gli aumenti di IVA e accise delle famigerate clausole di salvaguardia, che finora sono sempre state rimandate agli anni successivi facendo per lo più maggior deficit rispetto a quanto indicato negli stessi DEF.
Quindi non ci sarebbe alcuno spazio per “ulteriori per più investimenti pubblici e un rafforzamento della riduzione delle imposte, nonché l’avvio di una prima forma di reddito di cittadinanza senza sforare il 3 per cento.”
Quanto alla spending review, ben venga. Finora sono state solo parole al vento. Credo sia prudente essere scettici anche per il futuro, ma spero di sbagliarmi.
La confusione nelle varie filosofie di pensiero nel gestire l’Economia, portano ad una realtà ben diversa. Il nostro debito pubblico che é il maggiore ostacolo per la ripresa del Paese é stato momentaneamente rinviato alla scadenza di Mario Draghi alla Presidenza della Banca Europea. Il dopo sarà quel Valzer Finanziario tanto atteso dai Creditori per rifarsi dalle politiche adottate da Mario Draghi nel periodo di Presidenza.
Lo Stato non deve vendere più di quello che ha già ceduto, bisognerebbe rovesciare le tasche di tutti colore che hanno preso parte nei Governi precedenti e ridurre il debito Pubblico. Per fare ciò serve una giustizia diversa da quella sbandierata nei Tribunali Italiani dove la legge é uguale per tutti.
La discontinuità amministrativa sostanziale necessaria ad invertire le dinamiche del debito e della spesa sconta la consapevolezza di una mancata futura rielezione quand’anche si avesse la determinazione di perseguirla seriamente sopravvivendo alle reazioni scomposte di conservazione.
L’esclamazione più azzeccata e scontata è quella diretta all’accorato supporto della pazienza della consorte: – Viva la Piga!
a prescindere
PS: http://www.iviaggiatorinmovimento.it/GustavoPiga/index.php
Ci vuole un movimento anti EURO/EU.
Uscendo da questa GABBIA forse ce la facciamo a…
Ma allo scopo del non farci ragionare per cui uscire c’e’ l’intellighenzia talibana (da i tali della repubblica delle banane) che ci terrorizza dichiarando che se uscissimo dalla GABBIA EURO/EU per noi ci sarebbe il male assoluto o a larga banda che ci porterebbe nelle caverne e dopo alla morte.
Quindi dovremmo abitare culo e camicia con questi kattokomunistislamici gli unici che ci daranno il PARADISO TERRESTRE e che hanno la verita’..!
Li possino…
L’hanno presa bene la loro sconfitta elettorale e anzi rincarano la dose in stupidita’ dimostrando di non saper leggere i fatti.
Un sen PD su LA7 oggi 25-06-2018 ore 12:30 circa a insistere sulla loro IGNORANZA.
Come dal maniscalco bisogna scaldare di piu’ il ferro o mettendolo nella fucina o battendolo.
Sembra che questi, ignoranti tout court, vogliano essere BATTUTI… per scaldarsi, per cui poi arrivare alla temperatura giusta per essere lavorati.
Se non avviene cio’ si spezzano, saltano in mille schegge.
La gente, il popolo, ne ha piene le tasche di loro.
Va ben, in convento non vanno, per cui dobbiamo ancora sopportarli e supportarli in paghe e pensioni..?
Direi: BASTA KOMUNISTI..!
KOMUNISTI BASTA..!
Salam
Con 20 miliardi in più di spesa pubblica non si va da alcuna parte.
La spesa pubblica è inefficiente.
I numeri necessari sono ben altri e di diversa natura.
Lo stato deve tagliare, vendere, risparmiare e ridurre le tasse.
Lo stato deve ridursi.
Non mi pare che Piga sia orientato in tal modo.