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Puigdemont, potremmo chiedere a madrid il federalismo

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di REDAZIONE

A un anno dal referendum in Catalogna, ritenuto illegale da Madrid, l’ex presidente catalano Carles Puigdemont continua a sostenere che l’indipendenza appartiene al popolo della regione autonoma. Il leader Puigdemont si trova ancora all’estero, senza possibilità di tornare in Spagna a meno di essere arrestato con l’accusa di ribellione, che prevede fino a 30 anni di carcere. In un’intervista di Daniel Cohn-Bendit per il nostro programma Uncut, il leader separatista ci spiega cosa significa essere catalano.

Per Puigdemont essere catalano significa essere un democratico, quando si rivendica il diritto all’indipendenza si deve essere per forza un democratico per costruire un paese democratico. Questo lo si può fare anche dove le persone non la pensano tutte allo stesso modo. Purtroppo, sottolinea Carles Puigdemont in Spagna non esiste una reale separazione dei poteri. E la democrazia, prosegue, si basa sulla separazione dei poteri.

L’ex presidente catalano pensa ora anche alla possibilità di un referendum concordato con il governo spagnolo.

“Siamo disposti a modificare cambiare il nostro progetto con il governo spagnolo, penso a un progetto di indipendenza o a un progetto improntato sul decentramento, sul federalismo, un punto questo annunciato mille volte ma che non è mai stato realizzato. Se 40 anni fa il governo spagnolo ci avesse offerto una fare sorta di federalismo, come quello tedesco, ora non chiederemmo l’indipendenza”, sottolinea Carles Puigdemont.

Intanto negli ultimi mesi all’interno dell’indipendentismo avrebbero preso preso forma due diverse correnti. Di questo e di altro ancora di parlerà nell’intervista integrale venerdì su Euronews.

QUI LA VIDEO-INTERVISTA

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