Si avvicina l’appuntamento primaverile della presentazione del Documento di Economia e Finanza da parte del governo. Mentre i firmatari del contratto per il governo del cambiamento battibeccano su tutto continuando ad alimentare ognuno le proprie promesse elettorali, l’aumento della spesa (prevedibile) e la riduzione del Pil (prevedibile anch’essa, ma ancora ostinatamente ignorata dal governo) rendono inevitabile una amara resa dei conti sulla finanza pubblica.
L’aumento della spesa avrebbe almeno in parte dovuto essere controbilanciato da tagli ai famigerati “sprechi”, come promesso a più riprese da Luigi Di Maio. Per esempio il 29 settembre scorso, quando annunciò:
- “Ora nasce il team “Mani di forbice” per tagliare tutto il possibile: d’altra parte stiamo prendendo a prestito un po’ di soldi per finanziare due programmi elettorali che soddisfano due elettorati. Il 2,4 di deficit si impone perché abbiamo trovato tanti risparmi da fare ma che andranno a regime l’anno prossimo. Come fanno tante famiglie italiane abbiamo chiesto un prestito che restituiremo”.
Dopo un autunno con spread in aumento e una patetica discussione con la Commissione europea, venne poi raggiunto il compromesso con un deficit scritto in manovra di bilancio per il 2019 al 2.04% del Pil (con quello 0.4 ridicolmente volto a lasciare comunque un 4 nella cifra, contando, probabilmente non del tutto a torto, sulla stupidità dell’elettore medio). Numero fin da allora poco credibile perché basato su un’ipotesi di crescita del Pil dell’1% nel 2019, quando già a livello trimestrale la variazione aveva segno negativo. Però c’era chi ribadiva che ci sarebbe stato il team “mani di forbice” a soccorrere gli scassati conti pubblici.
Il 20 dicembre, dopo circa tre mesi da quell’annuncio di settembre, disse Di Maio:
- “Da gennaio dovremo anche tagliare molto di più quello che non serve. Taglieremo molte altre cose e lavoreremo con il famoso team ‘mani di forbice’ che ci servirà per mettere mano a tutti gli sprechi dei ministeri, regioni, comuni. Andremo a tagliare tutto quello che non serve e recupereremo altre risorse per disinnescare le clausole di salvaguardia, potenziare nuovi diritti, dare più risorse alle imprese e fare tutte quelle cose che abbiamo promesso”.
A gennaio, però, del team mani di forbice non si vide traccia. Ma Di Maio volle rassicurare tutti proprio il 31 gennaio:
- “I 30 miliardi di sprechi di cui parliamo del piano Cottarelli saranno oggetto del team ‘Mani di forbice’ che adesso per Dpcm creeremo dal punto di vista formale”.
Sono passati altri due mesi, ma il team “mani di forbice” ancora non ha dato segni di esistenza. Nel frattempo, ovviamente, nessun taglio di spesa è stato fatto, mentre le due principali voci incrementali di spesa corrente – quota 100 e reddito di cittadinanza – sono entrate nella legislazione vigente.
Lo stesso Servizio studi della Camera certifica che “per l’esercizio finanziario 2019, la procedura di revisione della spesa dei ministeri non ha avuto luogo”. Ovviamente qualcuno può credere che nei restanti tre trimestri il team “mani di forbice” verrà non solo istituito, ma inizierà a tagliare spesa come mai finora. Credo però sia legittimo avere dei dubbi al riguardo, non fosse altro per il fatto che prima ci saranno le elezioni europee di fine maggio, poi qualche elezione locale e non sottovaluterei neppure le tante assemblee condominiali per il rinnovo dell’amministratore.
Con buona pace dei pagatori di tasse presenti e futuri che finanziano tutta quella spesa.