In Italia, dove trova costante conferma l’osservazione di Maffeo Pantaleoni che “qualunque imbecille può inventare e imporre tasse”, pare che un solerte legislatore pentastellato, tale Marco Turco, stia pensando a una “raider tax”.
Si tratterebbe di un inasprimento dell’imposta sulle transazioni finanziarie (c.d. Tobin Tax) che, secondo il proponente, colpirebbe “soltanto la finanza più aggressiva. Superato un certo capitale, un determinato numero di ordini e un tempo di esecuzione degli stessi, all’operazione sarà applicata una tassazione più alta di quella attuale”.
La demenzialità di imposte come questa dovrebbe essere ormai chiara da tempo, dato che l’unico effetto che si ottiene è quello di rendere ancora più asfittico il mercato italiano, con tanti saluti sia alle ottimistiche previsioni di gettito dell’imposta proposta (un miliardo annuo), sia di altre imposte già in essere per via dei minori imponibili degli intermediari.
Un’imposta, quindi, che oltre a essere avversata da coloro che ritengono ogni forma di tassazione una violazione del diritto di proprietà, dovrebbe essere vista con sospetto anche dai tassatori e dai fautori del motto Padoa-schioppano “le tasse sono bellissime”. Per di più ci sarebbe l’ennesima complicazione in capo agli immancabili sostituti d’imposta, che dovrebbero spendere milioni per adeguare i software per applicare questo stupido balzello.
Era meglio quando nel M5S il dibattito era incentrato sulle scie chimiche e amenità del genere.
E la gente elegge persone del genere.
E’ colpa di chi li vota se il degrado è inarrestabile.
più che imbecilli son furbastri, spesso celano livelli di criminalità… Ma
citare le scie chimiche senza conoscere, embè è quando qualcuno parla d’altri, ma poi ci cade