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Il fisco italiano ingaggia anche amazon per controllarvi

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di FRANCO CAGLIANI

Lo avevamo già scritto, vi avevamo avvertiti: occhio che i colossi del web finiranno per diventare complici dello Stato. Per far che? Per controllarvi fiscalmente, come già succede con Facebook!

Probabilmente, dopo la Magistratura, la più grande piaga italiana è l’inferno fiscale, implementato a suon di controlli e di presunzioni di colpevolezza. Come non bastassero tutti i meccanismi adottati sino ad ora, il “Fisco Amico” sta mettendo in campo altre misure per contrastare l’evasione (il capro espiatorio eterno), e tra queste ne è in arrivo una che coinvolge anche gli acquisti online.

Come scritto da businessandtech.com, un provvedimento dell’Agenzia delle entrate ha appena reso operativo il monitoraggio delle transazioni, introdotto dal decreto Crescita. In buona sostanza, il Fisco italiano ingaggia Amazon e gli altri colossi del settore per contrastare l’evasione fiscale”.

In vero – secondo la circolare – tutte le piattaforme che operano sul web e che si occupano della compravendita di beni e servizi dovranno quindi trasmettere i dati relativi alle operazioni effettuate dai propri utenti se non vogliono incorrere in pesanti sanzioni.

Come funzionerà l’ennesimo marchingegno infernale? I dati dovranno includere denominazione ed anagrafica completa, incluso l’identificativo univoco per le vendite, la residenza o domicilio ed il codice identificativo fiscale. Nel rapporto dovrà essere presente anche il numero totale delle unità vendute in Italia e, a scelta, o l’ammontare totale dei prezzi di vendita o il prezzo medio di vendita espresso in Euro.

Il primo invio è programmato entro la fine di ottobre 2019 e riguarda il periodo compreso tra aprile e luglio 2019. I canali per la trasmissione dei dati sono, ovviamente, telematici: Entratel e Fisconline.

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1 COMMENT

  1. Se io comprassi alcuni volumi presso la Libreria del Ponte costringerei la proprietà a comunicare al fisco le mie transazioni?
    Mi sembra quasi incredibile.
    Potendo io effettuare acquisti de visu senza segnalazione fiscale non userei più il canale informatico.
    Telefonerei, detterei l’ordine, ed attenderei il pacco.
    Allora, come si può chiamare un provvedimento del genere, oltre che liberticida?
    Si potrebbe definire quale disincentivo alla conclusione di affari commerciali su piattaforma informatica.
    Mi sembra quasi un autogol, a meno che la massa dei consumatori non siano dei drogati di acquisto informatico irrecuperabili, e dei veri babbei.
    Lo stato viene a conoscere, ma questo succede già in farmacia quando ti fanno lo scontrino fiscale, cosa acquisti, i tuoi gusti, i tuoi pensieri, la tua vita.
    Situazione mostruosa.

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