Roberto Speranza (il quale, prima della sua uscita per dare vita a LEU fu protagonista suo malgrado di una memorabile direzione del PD durante la quale Roberto Giachetti gli disse: “hai la faccia come il culo”), è stato nominato ministro della Salute.
Bontà sua, Speranza ammette di dover “ancora mettere la testa sulla sanità perché la mia nomina è arrivata inaspettata”. Tuttavia “la priorità qui come altrove è ridurre le diseguaglianze rafforzando il sistema pubblico”. Come no, ci mancherebbe che un governo così sinistrorso fosse pure antistatalista e non egualitarista.
Speranza non ha ancora messo la testa sulla sanità, ma ha già idea di dove trovare circa 3.5 miliardi per finanziare la maggior spesa che ritiene indispensabile.
- “Troveremo fondi grazie alla riduzione della quota di interessi passivi deducibili per le banche”.
Non dubito che i neo alleati del M5S appoggeranno la proposta, e pazienza se, al di là delle considerazioni su ogni forma di tassazione, il grasso a cui attingere non sia quello che è rimasto nelle tare mentali di questi signori.
Evidentemente certe cose vanno bene a prescindere. Anche senza averci messo la testa. Ai banchieri non resta che affidarsi al neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che è stato loro paladino all’Europarlamento. La loro Speranza per evitare un nuovo balzello.