Prima l’inno tirolese, poi quello nazionale austriaco per ribadire che l’ampia autonomia concessa dallo Stato italiano al Südtirol non può essere considerata un punto di arrivo ma un semplice obiettivo di transizione verso la meta finale cioè l’autodeterminazione.
Heimatbund e Südtiroler Schützenbund hanno ribadito la loro posizione in occasione della tradizionale commemorazione dei patrioti degli anni Sessanta organizzata l’8 dicembre a San Paolo di Appiano (alla presenza del sindaco Wilfried Trettl), in occasione del 55esimo anniversario della morte in carcere di Sepp Kerschbaumer, arrestato dopo la «notte dei fuochi» del 1961.
Circa 2 mila i cappelli piumati e patrioti sudtirolesi che hanno partecipato alla cerimonia e hanno espresso il loro rispetto e la loro gratitudine a quegli uomini e quelle donne che hanno sacrificato parte della loro vita «per la libertà della loro Patria».
Almeno loro hanno uomini e donne che hanno sacrificato parte della loro vita per la libertà della Patria. A noi padani gli occupanti italiani cercano di farci credere che sarebbero i cosiddetti eroi del risorgimento, quelli che ci hanno consegnato a 150 anni di guerre, miseria ed emigrazione.
Alessandro non esistono i padani. forse sei lombardo o savoiardo. Io sono Veneto, orgogliosamente Veneto, e di essere considerato padano mi viene il voltastomaco.