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La forza guardiana, un partito per dire basta alla spesa pubblica

Da leggere

di GUGLIELMO PIOMBINI

È con grande piacere che ho accettato la proposta dell’amico Aurelio Mustacciuoli di pubblicare con le edizioni Tramedoro il suo libro La teoria della Forza Guardiana (2019, p. 193, € 15). Si tratta di un lavoro serio, frutto di molte letture e di una riflessione approfondita sui gravi problemi politici ed economici del nostro paese, e sulle possibili vie d’uscita. Questo suo impegno nasce da un’urgenza: individuare una strategia per proteggere la libertà in un paese in difficoltà e a rischio, dove l’amore per la libertà è stato progressivamente sostituito dalla venerazione dello Stato democratico. «Sentivo soprattutto la necessità – spiega l’autore – di trovare una sintesi per unire il mondo liberale, fin troppo diviso, su una strategia comune. Una strategia che potesse essere efficace per invertire la deriva statalista in atto» (p. 12).

Anche questo libro, insieme a quello recente di don Beniamino Di Martino, Per un libertarismo vincente. Strategie politiche e culturali, con il quale sviluppa un bel confronto dialettico, contribuisce a colmare un vuoto presente nella letteratura libertaria. Gli studiosi libertari, infatti, all’opposto dei socialisti, hanno sempre dato la precedenza all’approfondimento della teoria rispetto a quello della prassi operativa.

Questo libro ha come principale punto di riferimento filosofico il pensiero di Murray N. Rothbard e di Hans-Hermann Hoppe. Tuttavia, essendo finalizzato soprattutto all’azione pratica, propone un tipo di strategia politica capace di raccogliere i consensi di una platea molto più ampia di persone, in modo da salvaguardare sia un’etica della libertà sia l’adesione alla realtà oggettiva fatta di Stati sovrani. Non sarebbe sufficiente, secondo l’autore, creare un partito liberale di tipo tradizionale, perché subirebbe quasi inevitabilmente una degenerazione in senso statalista e in ogni caso non riuscirebbe a raccogliere sufficiente consenso per essere incisivo.

Ecco dunque la proposta originale di Aurelio Mustacciuoli: creare un partito sui generis, una “Forza Guardiana” che abbia come unico ed esclusivo scopo la riduzione delle dimensioni dello Stato attraverso la riduzione della spesa pubblica, delle imposte e delle regolamentazioni burocratiche. Un partito con queste caratteristiche, secondo l’autore, è l’unico che i libertari potrebbero votare conservando la propria coerenza ideologica, ma è anche l’unico che potrebbe essere appoggiato dai liberali classici o addirittura da chi liberale non è, trovandovi, magari temporaneamente, un minimo comune denominatore condivisibile nel suo unico obiettivo.

Oltre a questa strategia per il cambiamento, l’autore propone anche una tattica per realizzarla, che a suo avviso dev’essere di tipo populista: «Gli elementi di una strategia populista sono fondamentalmente due:

  • a) comunicare direttamente alle persone usando un linguaggio popolare,
  • b) utilizzare argomenti, anche demagogici, per rappresentare gli interessi della popolazione contro quelli di chi vi si oppone, in particolare dell’establishment e delle cosiddette caste» (p. 110).

Ma il libro La teoria della Forza Guardiana è molto più di una riflessione tattico-strategica. Al suo interno possiamo trovare una brillante diagnosi degli attuali problemi sociali ed economici, affrontati attraverso le lenti della Scuola Austriaca di economia, che Aurelio Mustaccioli padroneggia con sicurezza ed espone in maniera chiara e comprensibile anche per il lettore comune.

L’idea di partecipare alle elezioni può avere delle possibilità di successo? All’interno del mondo libertario non vi è unanimità di vedute. Molti ritengono che un paese statalizzato come l’Italia non possa più essere riformato attraverso i normali strumenti della democrazia rappresentativa, e suggeriscono strategie diverse, come l’indipendentismo o la ricerca di una soluzione individuale. Ed effettivamente lo Stato italiano sembra essere stato congegnato apposta per soddisfare le pretese dei consumatori di tasse a danno dei pagatori tasse. Di questa situazione abbiamo continue conferme, anche solo leggendo i titoli dei giornali: quasi ogni giorno troviamo notizie di nuove tasse, nuovi obblighi, nuovi adempimenti, nuove sanzioni a carico dei lavoratori privati; e nello stesso tempo notizie di aumenti di stipendio, allargamenti d’organico, nuovi bonus e nuovi benefit a favore di chi coloro che fanno parte della pubblica ammministrazione.

Potrebbe una forza politica “Guardiana” invertire o anche solo arrestare questo naturale meccanismo di espansione e potenziamento dello Stato? L’intento dell’autore è lodevolissimo, ma dobbiamo riconoscere che la limitazione del potere politico è il più difficile dei problemi sociali, ed è ancora molto lontano dal trovare una soluzione. Forse aveva ragione John C. Calhoun quando affermava, nella sua Disquisizione sul governo, che progettare una costituzione capace di contenere efficacemente la tendenza del governo all’oppressione e all’abuso si è rivelato sinora un compito superiore alla saggezza umana, che forse resterà tale in eterno.

Si rimane talvolta stupiti osservando il contrasto tra le grandiose conquiste umane nella scienza, nella tecnica, nell’arte e nella cultura, che ci riempiono di ammirazione e orgoglio, e le miserevoli realizzazioni nel campo della politica. A quanto sembra, non esiste praticamente attività in cui l’umanità raggiunga risultati così infelici come l’arte del governo, perché perfino nel migliore dei casi gli Stati esistenti sono poco più che organizzazioni predatrici dedite alla spogliazione della società. Anche John Adams, il secondo presidente degli Stati Uniti, confessò: «Mentre tutte le altre scienze sono progredite, quella del governo è ferma, e la si esercita oggi poco meglio di tre o quattromila anni fa». Il XX secolo poi, con l’avvento dei regimi totalitari, ha segnato il punto più basso toccato nell’intera storia politica dell’umanità.

Siamo dunque ancora prigionieri di istituzioni politiche arcaiche e difettose, lontane anni luce dal grado di civiltà raggiunto dall’umanità in altri campi. Ben venga quindi una proposta come quella sviluppata da Aurelio Mustacciuoli, che se accolta potrebbe rendere i nostri governi un po’ più civili e rispettosi dei diritti degli individui.

Il libro La Teoria della Forza Guardiana di Aurelio Mustacciuoli può essere ordinato presso la Libreria del Ponte cliccando qui

Informazioni sul libro

Descrizione

È possibile che una democrazia possa rimanere tale se lo Stato diventa pervasivo al punto da soffocare le libertà individuali? È giusto che i cittadini abbiano voce in capitolo sul livello di Spesa Pubblica? Una tassazione che cresce senza limite per finanziare una spesa non esplicitamente approvata, non è in qualche modo illegittima? C’è un modo per invertire la deriva statalista in atto nel nostro paese, che sta avvenendo con la complicità di tutte le forze politiche? Sono queste alcune delle domande che si pone l’autore, che partendo dalla ricerca di una strategia liberale per proteggere la libertà, sviluppa una vera e propria teoria per evitare che una democrazia si trasformi in una dittatura della maggioranza.

La Teoria della Forza Guardiana individua una possibile soluzione per limitare il perimetro di azione dei partiti tradizionali e la degenerazione dello Stato. La Forza Guardiana è l’unica forza cui possono riferirsi con coerenza sia liberali, sia chi liberale non è, ma trova in tale forza e nel suo unico obiettivo, magari temporaneamente, un minimo comune denominatore condivisibile.

La Forza Guardiana non è solo un nuovo attore del gioco democratico, ma è un elemento strutturale e fondante del gioco stesso, in quanto si affianca e dà vigore alla Costituzione come strumento per limitare la deriva autoritaria di uno Stato; deriva che, indipendentemente dal colore politico, è sempre di tipo statalista. La Forza Guardiana diventa così la forza che vuole salvare la democrazia da se stessa.

Aurelio Mustacciuoli, laureato in ingegneria meccanica, ha conseguito un MBA all’università Bocconi. Manager e imprenditore del settore Fintech. Studioso di filosofia politica e della Scuola Austriaca di economia, si occupa in particolare del pensiero libertario. Artista per passione.

UN ARTICOLO SUL SITO DEL MOVIMENTO LIBERTARIO

Indice del libro

Presentazione, di Guglielmo Piombini 7
1.  Introduzione 13
2.  La leggenda del liberismo italiano 17
3.  Liberali, unitevi 31
4.  Tutti i partiti italiani sono statalisti 43
5.  Le derive illiberali della democrazia 55
6.  La ricerca di una strategia liberale per l’Italia 71
7.  Una teoria per salvare la democrazia da se stessa 83
8.  La Forza Guardiana: un partito che non è un partito 101
9.  Una strategia Lib+ per il cambiamento sociale in Italia 109
10. Conclusioni: i cinque teoremi della Forza   Guardiana 143
Appendice 149
I.    La fallacia del bene comune in tre passi 151
II.  Quello che non si vede 157
III. Deficit e Debiti statali 161
IV. Risparmio e moneta. Una solida teoria del capitale. 167
V.  Inflazione 179
Bibliografia

 

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