Su bitcoin è già stato scritto di tutto, nel bene e nel male, anche da me e in svariate occasioni. Oggi faccio solo le seguenti osservazioni, non di carattere tecnico quanto piuttosto di buon senso:
1. Una crisi finanziaria globale che determini una forte svalutazione delle monete fiat e il contestuale apprezzamento di oro e altri asset reali consoliderà l’opinione che l’attuale sistema monetario basato su moneta fiat arbitrariamente inflazionabile non funziona ed è sbagliato. I fatti che emergono dai vari scenari di crisi dimostrano che tra questi asset alternativi ormai c’è anche il bitcoin.
2. Anche se gli stati dovessero ricorrere ai ripari tornando a forme di gold standard o di qualunque eventuale central bank crypto, la sfiducia sarà così alta rispetto ad una soluzione:
- – a portata di mano,
– resiliente,
– con quelle caratteristiche di riservatezza che le popolazioni in difficoltà non potranno non apprezzare,
– e che è il risultato di una lunga evoluzione che l’ha resa qualitativamente e dal punto di vista della sicurezza superiore a qualunque altro progetto estemporaneo,
che la definitiva affermazione del bitcoin sarà inevitabile.
Pertanto chi crede che lo scenario di cui al punto 1. effettivamente si verificherà, scommettendo sul bitcoin potrebbe fare la sua fortuna.
Viceversa se tale scenario non dovesse verificarsi (a breve), le aspettative che esso possa accadere in futuro porteranno a continuare a far evolvere e migliorare il bitcoin rendendolo comunque una realtà destinata al successo.
A ulteriore conferma, il fatto che tutte le correzioni che si sono verificate finora sul suo prezzo, sono state sempre riassorbite, ciò rende il bitcoin non assimilabile a qualunque altra bolla finanziaria della storia. Ritengo si sia superata la massa critica necessaria all’avviamento di una moneta reale. È l’eccezione che conferma la regola del teorema di regressione di Mises.
Si può anzi meglio dire che il teorema di regressione di Mises resta valido, è il bitcoin che si è trasformato in qualcosa di simile all’oro. Come l’oro è un asset che incorpora una storia (ancorché tenologica e umana piuttosto che geologica) e come l’oro ha acquisito una funzione d’uso che lo assimila a una merce, è un’assicurazione che offre sicurezza.
Caro Aurelio,
Il tuo ottimismo su bitcoin è sproporzionato sulla realtà psicosocioeconomica nell’occidente.
La gente usa la moneta fiat solo perché è forzosa e chiunque ha l’obbligo di accettarla.
Quando la Cina entrerà nel mercato monetario con la sua moneta aurea, nel senso che conterrà fisicamente oro al suo interno, allora anche le altre monete occidentali saranno costrette a trasformarsi in moneta aurea. Come lo è stato fino al 1971 o 1944.
Il bitcoin può essere solo usato nel mercato finanziario per trader di breve periodo. Molti hanno subito furti e non sono più riusciti a convertire i bitcoin detenuti nella moneta fiat in entrata.
Michele Albo
Ma “la gente” cerca anche massicciamente asset da detenere alternativi alla moneta Fiat: siano immobili, strumenti finanziari di ogni genere, oro o altro ancora, tutti da decenni cercano un’alternativa al farsi derubare.
Coi rendimenti obbligazionari annullati, col mercato azionario (ma anche immobiliare) soggetto a rischi ed instabilità impropri, con il rischio quasi mai prezzato in modo adeguato e stabile, io vedo certamente spazio per un asset che risolva alla radice il problema principale, che è la distorsione del “metro” stesso.
Dubito che la Cina potrà mai fare una moneta realmente aurea, rinunciando ad un potere così grande, e tantomeno dando garanzie di stabilità e convertibilità ai detentori della stessa.
I paesi occidentali hanno in passato sospeso la convertibilità a propria discrezione, fregando i detentori, figuriamoci se non potrebbe farlo una dittatura comunista.
Fiat maiuscolo mi è scappato 🙂