L’Argentina peronista è perennemente sull’orlo del default e dopo le elezioni del 2019 – che hanno riportato un adepto del militare alla presidenza – le agenzie di stampa ci ricordano che il paese non rimborserà al Fondo monetario internazionale (Fmi) “neanche mezzo centesimo” del proprio debito nei suoi confronti prima che il paese sia uscito dalla recessione.
Una dichiarazione in perfetto stile sovran-fascio-comunista. A dichiararlo – del resto – è stata la vicepresidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner (i cui mandati sono stati i più disastrosi degli ultimi 50 anni), parlando alla presentazione del suo libro, intitolato “Sinceramente”, alla fiera internazionale del libro de L’Avana, a Cuba. A Cuba, capito?
“Se c’è (in corso) una recessione nessuno pagherà nemmeno mezzo centesimo e il solo modo di uscirvi è fare molti investimenti statali”, ha dichiarato De Kirchner.
L’Argentina deve ristrutturare un debito da 100 miliardi dollari con i suoi creditori, inclusa parte di una linea di credito da 57 miliardi di dollari concessa dall’Fmi nel 2018. Una missione tecnica del Fondo è prevista a Buenos Aires la prossima settimana per discutere degli obblighi dovuti dal governo argentino al fondo. Alla presentazione del libro hanno partecipato il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ed alcuni funzionari cubani.
L’economista argentino Javier Milei – che il 3 Maggio sarà a Bologna al FESTIVAL LIBERTARIO (Leggi qui) – in merito al rifinanziamento del debito e del tour europeo di Alberto Fernandez, ha dichiarato: “Il FMI è un creditore privilegiato, l’Argentina ha il 60% dei prestiti, quindi la gestione deve essere molto delicata per non cadere in default”. Aggiungendo: “Posso immaginare qualsiasi leader di qualsiasi paese del mondo che quando vede arrivare un politico argentino nasconde il portafoglio perché sa di avere a che fare con un ladro. Il mondo si sta rendendo conto che l’Argentina ha i peggiori politici del mondo”, ha concluso.