Ieri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan – che vorrebbe altri miliardi dai paesei europei – ha chiesto alla Grecia di “aprire le porte” ai migranti. Durante un discorso trasmesso in televisione il leader turco ha invitato il governo di Atene: “Aprite le porte e siate liberi da questo peso… Fateli andare negli altri Paesi europei!”.
Da giorni, scontri al confine tra Turchia e Grecia, dove continuano a essere accampati migliaia di migranti che cercano di entrare in Europa. La polizia di frontiera di Atene ha sparato gas lacrimogeni e getti di cannoni ad acqua contro gruppi di persone che cercavano di oltrepassare la frontiera, mentre gli agenti turchi hanno risposto con lacrimogeni lanciati verso il lato greco.
I migranti (oltre 130.000) hanno risposto ai respingimenti con lanci di pietre. Fonti governative greche accusano la Turchia di aver compiuto «attacchi coordinati» per «aiutare i migranti ad attraversare la recinzione sulla linea di confine».
L’amministrazione Usa sta centellinando reazioni e contromosse. Il vicesegretario agli Affari europei ed eurasiatici, Matthew Palmer, da Alexandroupolis (dove è in corso la privatizzazione a stelle e strisce del porto in chiave anti Cosco al Pireo) lo ha detto a chiare lettere: «Sosteniamo il diritto della Grecia di difendere i suoi confini. Personalmente, sono rimasto colpito dalla professionalità dei servizi di sicurezza greci oltre confine, dal modo in cui hanno gestito una serie di eventi molto difficili e la Grecia ha il nostro sostegno per ciò che fa. Sia qui a Evros che nell’Egeo per garantire la sicurezza delle frontiere».
Che c’è di strano? Travasare il terzo mondo in Europa non e’ la stessa cosa che vogliono i compagni?