di ARTURO DOILO
“La pandemia Covid-19 ha dimostrato che nessuna istituzione o individuo da solo può affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e tecnologiche del nostro mondo complesso e interdipendente… Il momento di ricostruire la fiducia e di fare scelte cruciali si avvicina rapidamente…”.
Si ispirano alle parole dell’autore del libro “Covid-19, il Grande Reset” le intenzioni delle elité politico-economiche riunitesi a Davos, in Svizzera, sotto le bandiere del World Economic Forum.
La loro Agenda (quella per il 2030), si ispira alle solite policy che da anni cercano di implementare:
- come salvare la Terra;
- rendere più eque le economie;
- sviluppare la tecnologia;
- costruire la società e il lavoro del futuro;
- migliorare il mondo del business;
- migliorare i sistemi sanitari;
- incentivare il multilateralismo
Hanno iniziato il 25 e finiranno il 29 gennaio (via web ovviamente) di discutere come governare l’intero pianeta. Lunedì, si sono occupati di “progettare sistemi economici coesi, sostenibili e resilienti”; martedì, di “come guidare la trasformazione e la crescita responsabili dell’industria”; ieri, di “migliorare la gestione dei beni comuni a livello globale”; oggi di “come sfruttare le tecnologie della quarta rivoluzione industriale” (che è squisitamente socialista); domani penseranno a come “avanzare nella cooperazione mondiale”.
Parterre d’eccezione ovviamente: Narendra Modi, Primo Ministro indiano; Emmanuel Macron, Presidente della Francia; Angela Merkel, Cancelliere federale della Germania; Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea; Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese; Antonio Guterres, Segretario generale, Nazioni Unite; Kristalina Georgieva, Fondo monetario internazionale; Dr Anthony Fauci, Direttore, Istituto Nazionale di Allergia e Malattie Infettive degli Stati Uniti e Christine Lagarde, presidente, Banca centrale europea. Conte ha dato forfait per via della crisi di governo.