Alle 21.36 di questa sera, sulla Home page di “quell’inchiostro di fogna” che è L’Eco di Bergamo, il bugiardino orobico per antonomasia, non appariva nemmeno la notizia. In compenso, subito dopo la vittoria dell’Atalanta sulla Juventus, la testata aveva messo in evidenza questo lancio: “Inchiesta Covid a Bergamo: Speranza non agì per rimuovere report Oms. Il ministro della Salute sapeva dello studio ed era irritato per la pubblicazione ma non chiese la rimozione. Lo hanno riferito fonti giudiziarie all’Ansa”.
Bergamonews, titolava invece così: “Si sono ritrovati lungo il Sentierone, per esporre la propria visione della pandemia: centinaia di persone hanno risposto presente all’appello del No paura day, arrivato anche a Bergamo alle 17 di domenica 18 aprile”. A seguire una photogallery con 18 immagini dell’evento. Per il Corriere della Sera, c’erano 500 persone. Infine, per quell’insulto al giornalismo che è “Fanpage” il titolone è stato il seguente: “Corteo no-vax a Bergamo, anche sanitari tra i 600 manifestanti: Da eroi a untori”.
Io a Bergamo ci sono andato. Sono arrivato con quasi un’ora d’anticipo e stava piovendo, proprio quel che si augurava il giornale della curia bergamasca per veder abortire l’incontro. Alle 17, invece, Eolo ha fatto il miracolo, ha spazzato le nubi ed ha fatto apparire il sole, che ha baciato in fronte gli oltre 1000 individui che hanno gremito il Sentierone.
Dopo l’introduzione a suon di musica, sul palco si sono succeduti i relatori invitati all’evento, con qualche cambio di programma. Il magistrato Angelo Giorgianni non ha potuto essere presente, ma si è collegato al telefono. Il dottor Oliviero era, invece, impegnato con altri colleghi in altro luogo.
Cosa è successo a Bergamo quest’oggi? Folli “no-vax” hanno inscenato moine da tregenda? “Negazionisti” impenitenti hanno urlato all’inesistenza del virus? Niente di tutto questo. A partire da Paolo Sensini e Riccardo Luzzi – tra i fondatori del “No Paura Day”, che ha esordito a Cesena – sono state, semplicemente, messe in fila tutte le bugie propinate al pubblico in questi 14 mesi di restrizioni, senza dimenticare gli scandali e le negligenze del Ministro Speranza, del Governo Conte, del CTS e di tutta la compagnia cantante la solita filastrocca terroristica. Non solo, qualcuno ha avuto l’ardire di ricordare che la Costituzione è stata semplicemente stuprata e che esistono norme e trattati internazionali che vietano l’imposizione di cure senza consenso, tra le quali quella di farsi inoculare un farmaco sperimentale che la vulgata definisce vaccino.
Tutti i presenti, per voce dei relatori, hanno invocato giustizia per i morti causati da uno Stato che s’è comportato come un efferato criminale ed hanno preteso il ritorno alla normalità, non alla “nuova normalità” che tanto piace a chi governa e alla massa di ipocondriaci creati a suon di menzogne televisive.
Durante le oltre due ore di occupazione della piazza, s’è respirata un’aria di speranza, allegria e voglia di vivere, con gente che – su impulso del vulcanico infermiere Mariano De Mattia – si è abbracciata, ha alzato le mani, ha applaudito ed urlato più volte la propria voglia di libertà. Le forze dell’ordine schierate, come da protocollo, in zona non hanno avuto alcuna preoccupazione, dato il comportamento ordinato ed educato dei presenti.
Nonostante il disprezzo mostrato dalla stampa locale per l’organizzazione di questo evento nella “Città dei Mille”, Il “No Paura Day” in Bergamasca segna un passo avanti nella battaglia di chi, da novembre dell’anno scorso, ha scelto di dire basta a questa tirannia sanitaria. Un passo avanti perché la manifestazione s’è svolta nella provincia più martoriata del mondo dal Covid, anzi martirizzata dalle scelte che il governo di Roma e la Regione Lombardia hanno pensato di mettere in campo a Febbraio del 2020.
per tutta la gente che a Bergamo ha manifestato pacificamente e per quei pezzi di carta detti giornali.