di REDAZIONE
L’ex vicepresidente della Catalogna Oriol Junqueras, attualmente in carcere dopo una condanna a 13 anni per la sua partecipazione nel tentativo di secessione del 2017, si è detto contrario alla possibilità di convocare un nuovo referendum sull’indipendenza della regione spagnola che non sia frutto di un patto con lo Stato. Lo ha fatto in una lettera pubblicata dal giornale catalano Ara e dalla televisione spagnola La Sexta.
“A più di tre anni dal referendum del 1 ottobre”, ha scritto Junqueras in riferimento a quello organizzato dalle autorità regionali nel 2017 senza l’ok del governo centrale, “noi di ERC (Esquerra Republicana, il partito indipendentista di sinistra di cui fa parte Junqueras) abbiamo sviluppato una profonda riflessione sui nostri punti di forza e di debolezza”. Il leader ha aggiunto: “Dobbiamo essere consapevoli che la nostra risposta non è stata intesa come pienamente legittima da una parte importante della società, anche in quella catalana”. E per questo, secondo Junqueras, la soluzione passa attraverso un “referendum accordato” come quello della Scozia nel 2014, perché “altre strade non sono né praticabili né desiderabili”.
Le parole del leader indipendentista arrivano mentre il governo centrale di Pedro Sánchez valuta la possibilità di concedere l’indulto a lui e agli altri politici e attivisti catalani condannati e mentre si registrano i primi segnali di disposizione al dialogo tra il premier stesso e il nuovo presidente regionale catalano Pere Aragonès (anche lui di Erc).
Sugli indulti, Junqueras ha scritto che considera che gesti di questo tipo possono contribuire ad “attenuare il conflitto” e “alleviare la sofferenza della repressione”. Inoltre, ha affermato che da parte del suo partito “non ci sarà mai una rinuncia al dialogo e ai negoziati”. (ANSA).