di ETTORE DE CONCILIIS
Tu mi dicevi di stare chiuso in casa, e mi fotografavi se mi vedevi uscire, senza sapere nulla della mia vita, di cosa stessi facendo e del perché avessi necessità di lasciare la mia abitazione.
Tu hai pubblicato le foto della mia faccia con la mascherina due millimetri sotto la narice, o mi hai ripreso mentre bevevo un caffè in bicchiere monouso da asporto fuori un bar, o hai scritto “meritiamo l’estinzione” quando, approfittando di una domenica di sole in zona gialla, ho fatto due passi con la famiglia sul lungomare o per il corso.
Tu hai cantato come un deficiente sul terrazzino dove hai esposto un lenzuolo con su scritto “andrà tutto bene” mentre la gente moriva di malasanità (perché in questi quasi 2 anni, principalmente, si è morto di questo, sia con che senza vaiurus), mentre le imprese chidevano, la produttività calava come dopo una guerra, i ragazzi rinunciavano alla scuola, la gente pativa sofferenza economica, fisica e psicologica per via della segregazione.
Tu hai gioito per i droni che andavano a caccia di cercatori di funghi nei boschi, per la polizia che multava i passeggiatori solitari, per gli elicotteri a Pasquetta, e magari da bravo cittadino responsabile hai pure spifferato che il tuo vicino riceveva il cognato a casa, mentre ti sei sempre fatto i cazzi tuoi quando sotto i tuoi occhi hai visto spacciare la droga ai ragazzini, hai assistito a furti, prostituzione e violenze.
Tu hai sostenuto, nonappena si passava dal rosso all’arancione o dall’arancione al giallo, che non ci meritavamo la libertà che il governo ci concedeva, come se Giuseppi o Draghi disponessero del rubinetto dispensatore della libertà. Così ragionano gli schiavi, gli uomini liberi nascono liberi, sono i liberti, cioè gli schiavi affrancanti, che devono supplicare un briciolino di diritti in più.
Tu hai zittito ogni voce critica dicendo sempre le stesse frasi: “Sei un medico? sei un virologo?” dimenticandoti che neanche tu lo sei, mentre è la stessa Comunità Scientifica ancora divisa, incerta e non consapevole fino in fondo di come affrontare la questione.
Ecco, si, tu, proprio tu. Tu che non hai una opinione ma usi quella degli altri, che in realtà non è neanche una opinione ma mera propaganda, tu con doppia dose e doppia mascherina addosso anche da solo, anche in casa, vieni a fare la morale a me, pensi di potermi trattare dall’alto in basso, vuoi attribuirmi tutti i fallimenti delle strategie semplicemente perchè io non sono stato ubbidiente, remissivo, invigliacchito e pecorone come te?
Prima hai proposto la cantilena del plasil, dell’aspirina, della tachipirina, dell’oki. Ovviamente non ti sei minimamente posto il problema che stai parlando di prodotti in commercio da numerosi decenni (addirittura il marchio aspirina è del 1899) e non di un farmaco sperimentale, inedito, di cui si ignora ogni tipo di controindicazione di lungo periodo e di cui, probabilmente, pur cercando in tutti i modi di nasconderle dietro i “malori improvvisi”, si evidenziano già molte controindicazioni di breve periodo.
Poi hai sfoderato la teoria che la Sanità non dovrebbe curare chi non si vaccina. Ovviamente dimentichi che le tasse le paghiamo tutti, che anzi con le mie tasse è stata pagata la ambita dose di siero a qualcuno. E che la sanità è garantita per tutti, anche per chi tenta il suicidio, per chi va a 250km/h, per chi fuma, si droga, si alcolizza o semplicemente mangia la cioccolata pur essendoci allergico o beve troppi caffè. Se si volesse escludere dai servizi sanitari chiunque abbia, col proprio comportamento, contratto una patologia o un infortunio, potremmo anche chiuderli tutti gli ospedali… anche al pedone investito da una automobile andranno a chiedere “ma lei, doveva per forza passare per via Roma? Non lo sa che è un incrocio pericoloso quello? Non poteva fare il giro largo?”
Adesso proponi la nuova cantilena della differenza di replicabilità dell’agente virale in ragione dell’ospite, se vaccinato o meno… ovviamente senza sapere quello che scrivi, senza la minima cognizione e senza una sola asserzione corroborate da prove.
Ecco, sì, proprio tu che hai passato il Natale con il distanziamento, cenando da solo e facendo gli auguri ai tuoi genitori anziani via zoom, tu che non saluti più gli amici per paura che ti contagino, vieni a fare il comizietto contro di me?
Tu che hai praticamente firmato l’autocertificazione di coglioneria subendo passivamente divieti illogici come gli orari del bar o il divieto di consumare cibi all’aperto, di sedersi sulle panchine, di mettersi la tuta, di portare il cane a pisciare troppo lontano dal domicilio, tu che ti sei fatto mettere ai domiciliari mentre nel tuo Paese continuavano a sbarcare migliaia di sconosciuti dai Paesi africani dove manca ogni criterio di profilassi e di igiene ordinaria, tu che tieni la mascherina pure in spiaggia, tu che ormai sei diventato sociopatico ti credi tanto più intelligente di me? E tu vuoi dire a me quello che devo fare? Addirittura me lo vuoi imporre?
Lo capisco, in fondo. Hai paura, e ti hanno detto che devi ubbidire. Hai tanta paura che non sai leggere neanche le cose che ti dice lo stesso governo che limita i tuoi diritti fondamentali… perchè se vai a vedere, l’età media dei morti è 81 anni, ora capisco la prudenza, ma se ne hai 40 puoi pure cercare di fartela ancora una vita, no? E specialmente, potresti pure evitare di continuare a rompere il cazzo.
Solo applausi, nulla da aggiungere. È bello vedere qualcuno che ancora pensa con la propria testa.
No comment. Questo articolo e’un trattato esauriente di analisi psichiatrica collettiva di quello che è accaduto a livello collettivo mentale in Italia.
Ma la diagnosi che viene data a tutto questo non e’la solita che viene detta:dissonanza cognitiva a livello esteso. Neanche Covidiozia. No. Solo:idiozia totale, demenza generalizzata, percio’si distorcono mentalmente e volontariamente i fatti.
E sul fatto della neonata arroganza da bar dei Covidioti che vogliono dettare leggi senza conoscerle, citiamo il titolo della canzone Rap di Clementino dedicata ai nuovi intellettuali italiani(Politici, talkshowers, Giornalisti, professori universitari, e quant’altro) :
Tutti Scienziati.
ahahaahhahahaha