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Sveglia!!! Lo Stato crea l’emergenza e anche la “nuova normalità”

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di DANIELE SCALEA

Quando lo Stato si arroga un nuovo potere lo fa quasi sempre per affrontare una ‘emergenza’. Poi l’emergenza sparisce ma il nuovo potere rimane.

È così che si costruì lo Stato moderno in Europa (l’emergenza allora era principalmente quella di mantenere ampi eserciti stanziali: finite le guerre sono rimasti gli eserciti con tutto l’apparato fiscale, amministrativo e logistico per mantenerli). Per fare un esempio più vicino a noi: vi ricordate come si volava prima dell’11 settembre 2001? Sono passati vent’anni ma le misure di sicurezza aggiuntive per gli aerei sono rimaste e oggi accettate da tutti come normali.

Ecco. Che la covid avrebbe creato una ‘nuova normalità’ ce lo dissero subito e con franchezza. Se io predicavo già nel marzo 2020 che bisognava opporsi al lockdown è perché sapevo che le ‘due settimane per abbassare la curva’ avrebbero avuto un impatto ben maggiore di 14 giorni.

In assenza di una forte reazione della società (che anzi in buona misura ha accolto con favore le iniziative del governo) lo Stato ha consolidato nelle proprie mani nuove competenze e poteri che gli rimarranno, a prescindere dal virus.

Quindi non aspettatevi che un giorno il Draghi di turno dica: «Si torna a come stavano le cose nel 2019».

Da ora in poi sarà pacifico che lo Stato, in coincidenza coi picchi di malattie infettive (fosse anche solo l’influenza) imponga lockdown o altre misure restrittive/coercitive. Rimarrà il principio che con sintomi influenzali (tosse, starnuti) non puoi uscire di casa.

A ogni cittadino sarà applicato un passaporto interno. Probabilmente il modello sarà applicato anche ad altri ambiti, in primis quello ecologico (perché no i ‘lockdown per salvare l’ambiente’?). E come ho già scritto il Green Pass nasconde in nuce il Sistema di Credito Sociale cinese.

Tutto ciò che ci rimarrà della ‘vecchia normalità’ sarà il ricordo, e con essa il rammarico d’averla persa e non lasciata in eredità ai nostri figli”.

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