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Inghilterra, Danimarca, Svezia indicano la strada contro il “Marchio verde”

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di EUGENIO CAPOZZI

L’annuncio che Boris Johnson intende archiviare definitivamente (si spera) l”emergenza” Covid, dicendo basta a lockdown e distanziamenti e rinunciando anche ad un limitato uso di lasciapassare vaccinale per locali notturni, spettacoli, concerti è una notizia di capitale importanza per tutta l’Europa.

La “normalizzazione” della lotta al virus, già saldamente avviata nei paesi scandinavi, in Russia e Bielorussia, in Olanda trova un rafforzamento fondamentale in un paese che ha a lungo oscillato tra una gestione realistica del problema e una deriva emergenzialista molto marcata. E delegittima totalmente la strategia del “green pass” adottata dai governi francese e italiano, l’ossessione dell’obbligo vaccinale manifestata dall’esecutivo Draghi, e la perdurante pressione emergenzialistica ai limiti del paranoico a cui assistiamo ancora oggi nel nostro paese.

La Gran Bretagna ha oggi una percentuale di popolazione vaccinata quasi uguale a Francia e Italia, è stata investita con particolare veemenza dai contagi della “variante Delta” e conta nelle ultime settimane un numero di casi, di ricoveri e di morti superiore ad entrambe.

Se in quel paese si sceglie finalmente di “sbloccare” la società confidando che vaccini e terapie adeguate rappresentino una protezione sufficiente contro possibili situazioni di allarme, anche nel caso di una prevedibile crescita autunnale delle infezioni respiratorie virali, quale giustificazione può avere ancora la drammatizzazione – illiberale e distruttiva sul piano socio-economico – su cui insistono i governi francese e italiano?

La fissazione della tessera verde appare in tutta la sua ridicola inutilità ricattatoria. E l’inseguimento affannoso di quote sempre più alte di vaccinati nel miraggio di una totale immunizzazione, strutturalmente impossibile per la natura del virus, appare come l’inganno illusorio e pericoloso, per la rovinosa rottura della fiducia tra istituzioni e cittadini, per il folle incitamento all’odio verso capri espiatori che è.

Il re è nudo, e se in Italia ancora a qualcuno può sembrare vestito è solo per il perdurante unanimismo servile dei media, e per l’arrendevolezza di settori della società e dell’economia che non avrebbero mai dovuto permettere che si arrivasse a questo imbarazzante punto.

Nel Regno Unito un’influsso decisivo sulla rinuncia governativa al green pass e sulla svolta verso la normalizzazione è stato svolto dalla protesta bipartisan di gran parte della Camera dei Comuni, che rifletteva la preoccupazione e l’insofferenza di gran parte dell’elettorato. Il confronto con la acquiescenza quasi totale di parlamentari, partiti, sindacati, associazioni imprenditoriali a cui assistiamo in Italia è imbarazzante e vergognoso per noi. E dovrebbe insegnarci qualcosa su come funziona il dibattito politico dove i valori fondanti della democrazia sono profondamente radicati.

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