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Evergrande, crisi miliardaria del gruppo cinese. Un fallimento che coinvolge la Cina

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di ALEKSANDER AUTINA

Evergrande Group è un’enorme impresa immobiliare[1] che ha costruito milioni di case e strutture immobiliari in Cina e che si è espansa anche in altre aree di investimento come quella dei veicoli elettrici, dei parchi a tema, di una squadra di calcio, di un’azienda alimentare e varie altre imprese di diversi settori.

Tuttavia Evergrande è attualmente vicino al default a causa dell’enorme debito e dell’incapacità di adempiere ai propri obblighi obbligazionari[2].

La crisi finanziaria del gruppo cinese ribolle ormai da diversi mesi, ma la scorsa settimana ha raggiunto un punto di svolta quando la società ha rilasciato una dichiarazione[3] in cui negava di essere vicina al fallimento, affermando al contempo l’intenzione di assumere dei consulenti finanziari per esplorare “tutte le soluzioni possibili” per risanare la propria situazione.

Siccome non è stata data alcuna garanzia che la società possa adempiere nel prossimo futuro ai propri obblighi finanziari, l’annuncio non ha fatto che generare proteste da parte di dipendenti e clienti all’interno delle proprie sedi dislocate in tutto il paese.

Attualmente il colosso cinese sembra essere un gigantesco schema Ponzi, in cui viene contratto un nuovo debito per coprire quelli vecchi ormai fuori controllo.

Evergrande ad oggi ha portato a termine quasi 900 progetti commerciali, residenziali e infrastrutturali ma, allo stesso tempo, possiede 1,5 milioni di immobili incompiuti, per i quali sono stati riscossi acconti senza completarne la costruzione per mancanza di fondi. Apparentemente per anni ha utilizzato gli acconti per le nuove case per finanziare il completamento di progetti precedentemente avviati, prosciugando i fondi dedicati a futuri impegni[4].

Ecco che milioni di ignari acquirenti, che hanno versato gli acconti per la costruzione di nuovi immobili, si trovano ora senza denaro e senza casa.

Secondo quanto riportato dalla stampa[5], Evergrande si trova ad oggi con circa 900 progetti incompiuti e circa 1,2 milioni di persone in attesa di traslocare.

Per finanziare lo schema Ponzi, la società offriva da anni opportunità di investimento in “prodotti di gestione patrimoniale” (WMP – Wealth Management Product)[6], commercializzati da numerose banche e istituzioni finanziarie cinesi e che di fatto sono componenti unici del sistema bancario ombra di Pechino. Un investitore al dettaglio può ad esempio investire in un WMP, presumibilmente con un alto tasso di rendimento, non direttamente garantito da alcun bene solido.

Evergrande paga il WMP attraverso i profitti della propria attività immobiliare, emettendo delle obbligazioni, ma se il business immobiliare comincia a non  realizzare profitti e le obbligazioni iniziano a perdere valore sui mercati finanziari, allora la società diventa inevitabilmente inadempiente anche sugli stessi WMP.

Ogni classico schema Ponzi dipende da un afflusso di denaro in continua accelerazione volto a finanziare ulteriori vendite finalizzate a soddisfare i precedenti obblighi di debito. Non appena c’è un rallentamento nel flusso di denaro in entrata, come in caso di recessione o di nuove normative, ecco che lo schema rischia di saltare, e questo è proprio ciò che pare stia accadendo  nel caso di Evergrande[7].

Questo significa che gli acquirenti di case, i prestatori, gli obbligazionisti e gli investitori al dettaglio sono tutti soggetti a rischio su alcuni o addirittura tutti i fronti di investimento e, secondo alcuni analisti, gli obbligazionisti dovranno incassare una perdita di circa il 75%[8].

Evergrande è sostanzialmente vicina al collasso, avviata, se non verso la bancarotta, almeno verso una massiccia ristrutturazione. Con milioni di persone che perderanno parte o addirittura tutti i propri investimenti, è possibile prevedere estremi disordini sociali in tutta la Cina.

Il quartier generale di Evergrande si trova a Shenzhen, sulla terraferma adiacente a Hong Kong, nel sud della Cina, luogo in cui storicamente hanno avuto luogo le maggiori ribellioni cinesi, su tutte la ribellione comunista di Mao (1934-49)[9] e la grande ribellione di Taiping (1854-64)[10].

Il partito comunista cinese pare essere assolutamente consapevole di quanto sta accadendo ed il governo potrebbe decidere che Evergrande sia “troppo grande per fallire”, salvando quindi la compagnia[11]. Tuttavia la società ha pubblicamente dichiarato di avere circa 300 miliardi di dollari di debito, di conseguenza un salvataggio metterebbe alla prova persino le risorse della Repubblica Popolare Cinese[12].

La questione risulta in realtà ancora più complessa. Per anni sono circolate notizie di città fantasma, estese aree urbane totalmente disabitate. Molti hanno acquistato questi immobili non tanto per viverci, ma come investimento, pensando di venderli non appena il loro valore fosse aumentato. Tuttavia attualmente lo scenario ha deluso le attese, con il valore degli immobili al di sotto dei prezzi di acquisto e di fatto lasciati vuoti, senza possibilità di essere venduti.

Un altro grave problema è che se Evergrande dovesse fallire, l’intero mercato immobiliare cinese potrebbe crollare, in quanto milioni di nuove proprietà verrebbero messe in vendita sul mercato contemporaneamente.

Nel complesso quindi il salvataggio potrebbe costare al governo cinese molto più dei 300 miliardi di dollari di debito evidenziati dalla stampa internazionale[13].

Salvare il debito di Evergrande potrebbe rivelarsi troppo costoso anche per lo stesso governo cinese e, ancora peggio, potrebbe provocare un disastroso contagio finanziario, portando altri investitori di altre grandi società finanziarie pericolosamente esposte a richiedere salvataggi simili.

Solo il mese scorso Pechino ha deciso il salvataggio della “piccola”[14] Huarong Asset Management, la quale ha annunciato una perdita netta di 16 miliardi di dollari per il 2020. Dopo mesi di silenzio, infatti, il governo cinese ha ceduto ed ha accettato di intervenire per evitare che il fallimento di Huarong destabilizzasse il sistema finanziario del paese.

Come funzionerà questa operazione di salvataggio? Huarong emetterà nuove azioni verso cinque società statali: Citic Group, China Insurance Investment, China Life Asset Management, China Cinda Asset Management e Sino-Ocean Capital Holding. Acquistando queste azioni, le cinque società statali di fatto forniranno un enorme flusso di denaro a Huarong.

Se questo schema funzionerà con Huarong, potrebbe funzionare anche con Evergrande? Il problema è che mentre Huarong ha perso “solo” 16 miliardi di dollari, Evergrande possiede almeno 300 miliardi di perdite, e forse anche molto di più. Di fatto potrebbe essere impossibile salvarla[15].

Ci sono diversi comportamenti tipici che le persone esibiscono durante un’epoca di crisi economica e sociale, come quella in cui ci troviamo dall’inizio del secolo. In questo momento, tutte le persone sopravvissute alla precedente crisi generazionale, nel nostro caso la seconda guerra mondiale, sono tutte morte o si sono ritirate, mentre le nuove generazioni al potere (la generazione X e i Millennials) di fatto non possiedono alcuna memoria delle lezioni apprese dalle generazioni precedenti e hanno dimenticato il nazionalismo e la xenofobia che hanno causato eventi quali appunto la stessa seconda guerra mondiale, nonché le cause che hanno portato alla precedente grande crisi finanziaria del 1929.

Si dice che la storia non si ripete ma spesso fa rima con il passato, e proprio ora lo stiamo vedendo.

In un precedente articolo ho già avuto modo di scrivere sulla crescente xenofobia e sul nazionalismo della Cina contro il Giappone e Taiwan[16], e non mi ripeterò qui, concentrandomi invece sulla dissoluta gestione finanziaria della situazione.

Attualmente gli stessi Stati Uniti hanno un debito di 28 trilioni di dollari e stanno votando una nuova legge che ne aggiungerà altri 5[17], una cosa assolutamente ridicola che rischia di portare alla peggiore crisi finanziaria della storia.

La stessa Cina ha ormai raggiunto livelli di debito storicamente mai visti. Inevitabilmente molto presto ci sarà una grave crisi finanziaria in Cina, con decine o addirittura centinaia di milioni di persone che perderanno i propri risparmi mentre la crisi si diffonderà a macchia d’olio da un’azienda all’altra.

Proprio questo darà origine ad uno scenario da incubo per la stessa Pechino che si troverà ad affrontare un’enorme protesta sociale che potrebbe velocemente trasformarsi in una vera e propria ribellione contro lo stato dittatoriale.

NOTE

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Evergrande_Group

[2] https://www.dw.com/en/evergrande-why-the-chinese-property-giant-is-close-to-collapse/a-59175953

[3] https://financialpost.com/pmn/business-pmn/evergrande-hires-advisers-to-resolve-cash-crisis-amid-protests

[4] https://thediplomat.com/2021/09/is-chinas-evergrande-group-too-big-to-fail/

[5]https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-09-13/what-is-china-evergrande-and-why-is-it-in-trouble-quicktake

[6] https://www.caixinglobal.com/2021-06-21/cover-story-the-lagging-overhaul-of-chinas-39-trillion-bank-wmp-sector-101729359.html

[7] https://www.icis.com/chemicals-and-the-economy/2021/09/an-evergrande-default-could-reset-the-chinese-and-global-economy/

[8] https://www.forbes.com/sites/annestevenson-yang/2021/09/13/what-would-a-restructuring-of-evergrande-look-like/?sh=4048bba823c0

[9] https://www.rebellionresearch.com/mao-zedong-nativism-and-mao-zedong-thought

[10] https://en.wikipedia.org/wiki/Taiping_Rebellion

[11] https://www.cnbc.com/video/2021/09/08/china-is-likely-to-bail-out-evergrande-economist.html

[12] https://www.icis.com/chemicals-and-the-economy/2021/09/an-evergrande-default-could-reset-the-chinese-and-global-economy/

[13] https://www.bbc.com/news/business-58579833

[14] https://www.nytimes.com/2021/08/19/business/economy/huarong-bailout-china.html

[15] https://themilsource.com/2021/09/07/what-does-the-huarong-bailout-mean-for-evergrande/#:~:text=Huarong’s%20bailout%20could%20be%20a%20positive%20sign%20for,by%20a%20bad%20debt%20manager%20such%20as%20Huarong.

[16] https://www.miglioverde.eu/strategie-ecnomico-militari-nei-programmi-del-partito-comunista-cinese/

[17]https://www.washingtonpost.com/gdpr-consent/?next_url=https%3a%2f%2fwww.washingtonpost.com%2fbusiness%2f2021%2f07%2f12%2fcoronavirus-spending-economy%2f

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2 COMMENTS

    • Non li hanno studiati, li hanno letti senza comprenderli. O dicono di averli letti. Benedetto Croce non aveva titoli di studio ufficiali ma era colto. Ognuno di questi alcuni, in tarda vecchiaia, sarà costretto a parodiare Francesco Maria Piave per cantare “Gran Dio, morir sì stupido/io che ho studiato tanto”.

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