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Covid: basta con la propaganda e la becera psicosi

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di EUGENIO CAPOZZI

Ormai nessuno può più negare l’evidenza: gli attuali vaccini anti-Covid non impediscono di contagiarsi né di contagiare il.virus, e la protezione da essi assicurata è quanto meno parziale e temporanea.

I casi di Covid – o dei nuovi virus chiamati poco correttamente sue “varianti” – crescono (o calano) in molti paesi indipendentemente dalla percentuale di copertura vaccinale. Allora, se – come sostengono oggi i più convinti paladini dei vaccini come arma decisiva per tornare alla normalità – i sieri esistenti almeno evitano, o riducono significativamente, il rischio di forme gravi del virus, è evidente che non ha nessun senso far vaccinare tutta la popolazione (tanto meno con obblighi diretti o norme ricattatorie), e soprattutto i giovani, per i quali il virus salvo casi isolati di fragilità particolare non comporta praticamente alcun rischio. E non ha alcun senso pratico (oltre ad essere iniqua e illiberale) una misura come l’obbligo di “green pass” in qualsiasi situazione.

I vaccini servono solo ad una parte della popolazione. Per gli altri sono tutt’al più inutili, anzi rischiosi per gli eventuali effetti collaterali, che per quanto possano essere minimi sono sempre sproporzionati a una minaccia ancora minore.

Se poi i vaccini attuali hanno anche, come pare accertato, un’efficacia rapidamente decrescente, e soprattutto funzionano sempre meno contro le “varianti”, non soltanto non ha senso vaccinare tutti e discriminare in base all’essere vaccinati o meno, ma non hanno senso nemmeno ulteriori campagne forzate per terze, quarte, ennesime inoculazioni degli stessi sieri. Perché mai un vaccino dalla protezione già difettosa contro il virus per il quale è stato studiato dovrebbe proteggere più efficacemente se inoculato più volte contro virus sempre più diversi da quello originario?

Conclusione:

  • 1) Bisogna smettere una volta per tutte di ragionare in base al numero di “contagi”. La quantità di casi positivi al test non significa assolutamente nulla. Gli unici dati che contano sono quelli dei casi gravi, della pressione ospedaliera e dei decessi: quelli veri, che come ci insegnano i rapporti ISS sono enormemente inferiori ai morti per vecchiaia o altre patologie positivi al virus;
    2) L’unico problema è la protezione efficace di anziani e “fragili”. A questo scopo i vaccini sono uno strumento da usare, purché con buon senso, INSIEME alle tante terapie farmacologiche efficaci e non come unico mezzo di salvezza;
    3) Non c’è alcuna ragione per tenere in piedi uno stato di emergenza e per imporre restrizioni a tutta la società.

Questo dice la logica. Il resto è propaganda becera e psicosi.

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