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Libra, la “moneta” di Facebook è abortita sul nascere

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di MATTEO CORSINI

Come è noto, un paio di anni fa Facebook, che nel frattempo ha cambiato la denominazione in Meta, lanciò il progetto di una stablecoin dapprima sotto il nome di Libra, cambiato poi in Diem.

Il progetto era quello di una stablecoin che fosse ancorata a un paniere delle principali monete fiat mondiali. Di fatto, una stablecoin non risolve nessuno dei problemi connessi alle monete fiat, non essendovi alcun limite alla emissione, se non quello (inesistente) dei limiti all’emissione delle monete a cui si ancora.

Trattandosi di un gigante con centinaia di milioni (potenzialmente miliardi) di utenti in tutto il mondo, le banche centrali, a partire dalla Federal Reserve, hanno subito intuito che questa stablecoin avrebbe potuto minare la loro capacità di controllare le rispettive monete.

Hanno quindi iniziato a fare quella che ipocritamente è definita “moral suasion”, per scoraggiare gli aderenti al progetto. I quali si sono via via sfilati. Ora pare che la stessa Meta stia per porre fine all’iniziativa. Evidentemente preferisce un approccio amichevole (ossia corporativo) nei confronti delle autorità. Tutto questo non stupisce, peraltro.

La vicenda non stupisce, tutto sommato, se si ha un minimo di conoscenza delle questioni monetarie. Al tempo stesso, ritengo personalmente che le alternative alle monete fiat non dovrebbero riprodurne privatamente gli stessi difetti. Quindi non faccio un dramma dell’aborto di questa stablecoin.

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