di M. M.
Margaret Hilda Thatcher non solo si prese due lauree, ma si fece la principale cultura economica dietro al bancone della drogheria paterna. Fu così che lavorando, non nel lessico comune italico dell’attendere il 27 del mese bensì nell’aprire una serranda e dovendo trarne profitto per campare, che comprese i fondamenti economici totalmente oscuri ai demiurghi di stato che pensano che a stampar quattrini si produca economia.
Le frasi che la Baronessa Thatcher scolpì nella pietra del futuro, quali, per esempio,
- -“lo Stato ha come risorsa di denaro solamente il denaro che la gente guadagna”-
- -“Se lo Stato vuole spendere di più, può farlo solo prendendo a prestito i tuoi risparmi o tassandoti di più”-
- -“Non è una buona idea pensare che qualcun altro pagherà, quel qualcun altro sei tu”,
rimbombano attuali nelle sale ormai vuote di prodotti, ma piene di fogli a forma di euro, svolazzanti nella corrente.
E mentre uno dei grandi colpevoli di questo disastro fa teatrino per tenere la barra dritta verso lo Stockholm, rimpiango ogni giorno i tre No che la signora Thatcher gridò contro l’Unione Europea. Ma in Italia avevamo Prodi.
