di MARIETTO CERNEAZ
Persino uno stupido sa che una qualsiasi infiammazione montante, ad esempio per una rapida replicazione virale, deve essere trattata per non creare dissesti al sistema immunitario, che scatena risposte eccessive e non congrue, specialmente nella cascata coagulativa, a causa della Interleukina 6, come riportato in innumerevoli testi di medicina che – da quanto successo in questi due anni e mezzo – pare che i medici non abbiano mai studiato, ovvero mai compreso.
Si noti, peraltro, che gli ordini (che vanno aboliti oggi stesso) hanno radiato solo quei professionisti che oltre a curare bene, hanno negato la validità dei vaccini, seguendo le indicazioni del British Medical Journal, agli articoli del mirabile Peter Doshi, le indicazioni della massima autorità medica mondiale John P.A. Ioannidis, i pareri dei maggiori epidemiologi mondiali come Martin Kulldorff di Harvard, Jay Bhattacharya di Stanford, Peter McCullough (che Giuseppe Remuzzi conosce benissimo!!!) e moltissimi altri eminenti studiosi per i quali nessun “bonifico” ha fatto cambiare loro idea.
Tornando allo studio dell’Istituto Mario Negri pubblicato su Lancet, attenzione però: ancora oggi insistono col dire che il cortisone (beta e desametasone), così come gli antibiotici, che sono stati utilissimi per i protocolli adottati per le cure dal Covid-19, possono essere necessari (ad esempio con gli asmatici, o in una situazione che rischia di uscire dal controllo), non sarebbero utili.
Come non parlare, inoltre, di quel tal Roberto Cauda, l’ultimo degli infettivologi che il regime ha portato alla ribalta, che dopo lo studio pubblicato su Lancet insiste col dire che bisogna dare la Tachipirina, che nell’articolo del Mario Negri, in cui vengono revisionati vari studi in molte parti del mondo, non è citata!