di REDAZIONE
Akio Toyoda, il Ceo di Toyota non un quaquaraquà, conferma una volta di più che l’auto elettrica non è la soluzione finale per l’automobile e sembra lanciare l’allarme in vista delle prossime e già annunciate scadenze come ad esempio quella, programmata dalla Comunità europea, di stoppare la produzione endotermica dal 2035:
- “Le persone coinvolte nell’industria automobilistica sono oggi in gran parte una maggioranza silenziosa; è questa maggioranza silenziosa che si sta chiedendo se le vetture elettriche siano davvero l’unica opzione. Ma pensano, invece, che sia la tendenza del momento e quindi non possono esprime questo concetto ad alta voce. Ma finchè la risposta giusta non sarà del tutto chiara, di sicuro non dovremmo limitarci a un’opzione soltanto”.
Le parole di cui sopra, sono riprese da “il Sole 24 Ore”.
Le imposizioni che stanno avanzando in campo automobilistico, come per la tragica farsa pandemica, non hanno assolutamente nessuna ragione scientifica (quelle dei cambiamenti climatici sono solo sesquipedali cavolate), né alcuna ragione di tipo tecnologico. Si tratta solo di una questione politica, nel solco di quella demenziale – e criminale – agenda 2030 stilata dall’Onu e dai suoi amichetti Davosiani.
Ecco quanto scrive Gabriele Barello in proposito:
- La Ferrari F8 Tributo quando uscirà di produzione, sarà l’ultima Ferrari V8 completamente termica ad uscire dalle fabbriche di Maranello. La Ferrari SF90 è già ibrida pur se dotata di V8 termico.
- Quella contro l’auto e il motore termico in sé è una crociata unita contro il simbolo assoluto della libertà e della passione umana. Uno strumento che ha permesso in oltre un secolo di muoversi a miliardi di persone, in economia e convenienza, anche a chi delle auto non è mai interessato nulla, se non per andare da un punto A ad un punto B. L’auto è stata uno dei veri successi assoluti del capitalismo e del libero mercato, ha tirato fuori dalla povertà milioni di persone, ha permesso di trasportare lavoro ed affari sulle strade per decenni.
- Sono stati creati veri e propri capolavori su 4 ruote, opere d’arte in movimento dai più famosi carrozzieri, la maggior parte dei quali italiani. Oggetti di vero culto e collezionismo che oggi valgono cifre da capogiro.
- Ma si sa, l’auto ormai è un oggetto scomodo e permette a troppe persone di muoversi liberamente senza essere sorvegliati ed in totale autonomia, dunque non va bene per una futura società del controllo totale sull’individuo. Quindi si cerca di debellarla in ogni modo, da una parte rendendola costosa da possedere con ibrido ed elettrico e con tasse e burocrazia sempre più alte, dall’altra con veri e propri “permessi” di mobilità spacciati per tutela ambientale, come sta avvenendo ad esempio ad Oxford con esperimenti sociali da incubo.
- Come andrà a finire la storiella? Beh se finirà come è avvenuto con la “Pandeminchia” i governi avranno ben poco da temere, proseguiranno come carri armati nel progetto del Great Reset del WEF. Altrimenti saranno anni di dura lotta per difendere quel poco di libertà, proprietà privata e diritti individuali rimasti.
Non serve aggiungere altro!