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Libertà e razionalità stanno ai margini, o fuori, dei confini di questa ex civiltà

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di EUGENIO CAPOZZI

I regimi della sorveglianza e del controllo totale nel fu Occidente, una volta innescati, non si fermano: scattano automaticamente in una coazione a ripetere a oltranza, marciano inesorabilmente verso il loro esito logico: il sistema dei crediti sociali, gestito da governi dalle pretese tecnoscientifiche, alimentati dal panico cronico di masse senili, disperatamente in cerca di protezione, rassicurazione, “igiene”, sterilizzazione.

Per contrastare il conato bio-securitario sanitocratico non può bastare, anche se è necessario, tamponare qualcuno dei suoi esiti più grotteschi e platealmente paralizzanti (obblighi terapeutici compulsivi, discriminazioni civili). Occorre scardinare radicalmente la sua logica, sradicare la sua struttura dalle fondamenta, affermare una volta per tutte che una società senza rischio non è possibile, e soprattutto non è auspicabile, è immorale perché mortifica la libertà e la dignità dell’individuo. Questo occorrerebbe dire con fermezza assoluta, e agire di conseguenza.

Purtroppo l’attuale governo della senile, passiva, corporativa società italiana non sembra avere nei suoi cromosomi culturali, salvo lodevoli eccezioni, tale consapevolezza, e in compenso è pieno di pasdaran emergenzialisti quasi quanto le opposizioni innamorate dell'”asse della sorveglianza” Biden-von der Leyen-Xi. Come l’intera classe politica della senile Europa, e del fu Occidente, con qualche polo oppositivo nell’America profonda.

Quindi non possiamo che attenderci, a meno di sorprese, un regime del controllo, al massimo attenuato. Se si vuole la libertà e la razionalità, le si può cercare solo ai margini, ai confini o fuori dei confini di questa ex civiltà.

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3 COMMENTS

  1. Schillaci, ministro che secondo La Repubblica apparterrebbe a un governo antivaccinista (appoggiato infatti da personaggi come Ronzulli e Cattaneo), vuole i tamponi per chi proviene dalla Cina. Palù vuole che sui documenti di identità sia indicato lo stato di salute della persona, forse in nome della riservatezza. I medici asserviti vogliono che passi l’idea di un’emergenza permanente, quanto meno sotto l’aspetto psicologico se non ci si riesce sul piano giuridico. Margini e confini dove sono realmente?

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