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Peggio del governo c’è persino il Codacons!

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di MATTEO CORSINI

Ho già commentato la demenziale imposizione ai benzinai da parte del governo di esporre il prezzo medio regionale, in risposta a un aumento dei prezzi per lo più dovuto alla fine delle riduzioni temporanee delle accise che, assieme all’Iva, rappresentano il vero fardello a carico di chi riempie il serbatorio.
Contro il provvedimento c’è un coro trasversale, che, oltre alle associazioni di categoria, vede l’Antitrust, secondo la quale l’esposizione del prezzo medio regionale finirebbe per ridurre la concorrenza, i sindacati e le immancabili associazioni di consumatori.
Dalle quali, però, come sempre arrivano controproposte ancor più discutibili. Secondo il presidente di Codacons Carlo Rienzi,la speculazione sui prezzi dei carburanti è evidente“. Evidenza che dovrebbe essere tale fidandoci delle parole di Rienzi, il quale non porta a sostegno della sua affermazione nessun dato.
E che fare contro questa presunta speculazione? Imporre “la determinazione del massimo di ricarico delle commissioni di intermediazione in tutti i passaggi della filiera dal produttore alla raffinazione alla vendita.”
In pratica, si passerebbe a prezzi amministrati, con un margine massimo fissato per decreto. Suppongo che il passaggio successivo sarebbe quello di estendere il provvedimento ad altri beni di consumo, in uno scenario di socialismo (sur)reale. Se al peggio che può fare un governo pare non esserci limite, con difensori dei consumatori di questo genere ne esce rivalutato persino il peggior governante.

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3 COMMENTS

  1. Personalmente peggio dell’intervento statale (sempre dannoso) e del paracomunismo vigente in Italia c’è la violazione del regime di libera concorrenza, quello che porta a stabilire il prezzo all’incontro tra domanda ed offerta, violazione che avviene in regime di monopolio ed oligopolio. Nella distribuzione dei carburanti il cartello è evidente fin dalla liberazione dei prezzi, aumentano tutti insieme, badando bene a non farsi concorrenza, in occasione di grande traffico o all’annuncio dell’aumento del prezzo al barile del petrolio. Una presa per i fondelli generale e colossale. Mi ricordo che con la cessazione dei prezzi amministrati, che avrebbe dovuto portare concorrenza nel settore, invece seguì l’aumento generale e costante dei prezzi del carburante. >Ora se le compagnie petrolifere non sono capaci di stare in regime di concorrenza allora ben venga il male minore, l’intervento disastroso dello Stato, con il ritorno ai prezzi amministrati, almeno caleranno i prezzi e l’inflazione.

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