di LUDWIG VON MISES
I nemici del capitalismo, conservatori e progressisti, dissentono riguardo alla valutazione dei vecchi standard. Essi concordano però pienamente nel condannare i modelli della società capitalistica.
Dicono che ad acquisire ricchezza e prestigio non sono gli uomini meritevoli, ma individui frivoli e di nessun valore. Tutti e due i gruppi affermano di puntare all’introduzione di metodi più equi di “distribuzione”, con cui soppiantare quelli chiaramente non equi, prevalenti sotto il capitalismo del laissez-faire.
Nessuno ha mai sostenuto che in un sistema liberistico hanno più successo coloro che dovrebbero averlo anche dal punto di vista degli eterni standard estimativi. La democrazia capitalistica di mercato non premia gli uomini secondo i loro “veri” meriti, il loro vero valore personale e la loro levatura morale.
Quel che rende un uomo più o meno prospero non è la valutazione del suo contributo secondo un qualsiasi principio assoluto di giustizia; è invece il giudizio espresso dai propri simili, i quali applicano esclusivamente il metro dei loro individuali bisogni, desideri e fini. È precisamente questo il significato del sistema democratico di mercato. I consumatori dominano, sono cioè sovrani. Essi vogliono essere soddisfatti.
TRATTO da “La mentalità anticapitalistica”, 1956.