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Il mercato e la diseguaglianza degli uomini

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di LUDWIG VON MISES

La trama del mercato è il prodotto delle attività di imprenditori, promotori, speculatori e operatori a termine e in arbitraggi. È stato affermato che la catallattica è basata sull’assunto – contrario alla realtà – che tutte le parti posseggano una conoscenza perfetta dei dati di mercato e siano quindi in grado di cogliere le opportunità più favorevoli di acquisto e di vendita.

Ed è vero che certi economisti hanno realmente creduto che una tale ipotesi fosse implicita nella teoria dei prezzi. Costoro non sono riusciti ad afferrare ciò che differenzia un mondo popolato da uomini perfettamente uguali nella conoscenza e nella previsione dal mondo reale che cerchiamo di spiegare mediante le nostre teorie; e non si sono nemmeno resi conto che essi stessi non fanno ricorso a quell’ipotesi nella loro trattazione dei prezzi.

In un sistema economico in cui ogni attore sia in grado, con lo stesso grado di penetrazione, di conoscere correttamente la situazione di mercato, l’adattamento dei prezzi a ogni cambiamento dei dati è istantaneamente raggiunto. Tuttavia, solo immaginando l’intervento di entità sovrumane, è possibile ipotizzare tale uniformità nella conoscenza e nella corretta valutazione dei cambiamenti dei dati.

Occorre supporre che ognuno sia avvicinato da un angelo che gli fornisca le corrette informazioni sul cambiamento dei dati e gli suggerisca come adattare nel modo adeguato la propria condotta a tale cambiamento.

Ma il mercato di cui si occupa la catallattica è pieno di persone che in misura diversa conoscono i cambiamenti dei dati e che, pure se avessero le stesse informazioni, le valuterebbero differentemente. Il funzionamento del mercato riflette il fatto che i cambiamenti dei dati sono dapprima percepiti soltanto da pochi e che i diversi soggetti traggono differenti conclusioni nel valutarne gli effetti. I più intraprendenti e vivaci prendono l’iniziativa, gli altri seguono.

Gli individui più acuti valutano le condizioni in modo più corretto dei meno intelligenti e raggiungono con le loro azioni risultati migliori. Nelle loro analisi, gli economisti non devono mai trascurare che la disuguaglianza degli uomini, innata e acquisita, differenzia il loro adattamento alle condizioni dell’ambiente.

 

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