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La giustizia al tempo del COVID-19

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di MARCO MAMONE CAPRIA

La giudice Susanna Zanda del Tribunale di Firenze ha emesso provvedimenti a favore di due psicologi sospesi dal lavoro e privati dello stipendio perché non “vaccinati” contro il covid-19: un’ordinanza del 31 ottobre 2022 (a conferma del decreto inaudita altera parte del 6 luglio 2022) e un’ordinanza del 27 marzo 2023.

Contro il decreto ci fu una dichiarazione televisiva dell’ex ministro Speranza nel luglio 2022, che, dopo una rituale espressione di rispetto verso i «lavori dei magistrati», rinnegava quanto appena detto dichiarando (N.B. le sottolineature nelle citazioni sono tutte mie): «Però questa sentenza [sic] è sinceramente irricevibile, priva di ogni evidenza scientifica, in contrasto con tutte le indicazioni della comunità scientifica internazionale. È una sentenza di cui, sinceramente, dobbiamo vergognarci.»

A me parve invece imbarazzante che un ministro (che, tra l’altro, non conosce nemmeno la differenza tra “sentenza” e “decreto”) pensasse di poter parlare con tanta leggerezza a nome della «comunità scientifica internazionale». Un minimo di scrupolo di verità gli avrebbe fatto riconoscere che non esisteva e non è mai esistito un consenso scientifico a favore della sicurezza dei vaccini anti-covid-19. La sua posa austera si spiegava facilmente in termini di autodifesa, ma ciò che aveva detto era e rimane totalmente infondato.

Peraltro, da ministro si sarebbe dovuto astenere, semplicemente, dall’esprimersi sul lavoro di un magistrato, come vaghe reminiscenze su quanto si insegna da qualche secolo sull’importanza della separazione dei poteri, e lo stesso art. 101 della
Costituzione, gli avrebbero dovuto suggerire.

Non era finita. Il 30 marzo 2023 un deputato di Italia Viva presentava un’interrogazione al ministro della Giustizia (ed ex magistrato) Carlo Nordio contro la giudice, a cui il ministro rispondeva il 16 maggio (con verbalizzazione il 17) invocando un’azione disciplinare («risultano individuabili nella condotta tenuta dalla dottoressa Susanna Zanda comportamenti astrattamente suscettibili di rilievo disciplinare, meritevoli di approfondimento.»)

È degno di nota che lo stesso ministro ha promosso in queste settimane l’abolizione dell’abuso d’ufficio – un reato leggermente più grave che entrare sul posto di lavoro senza “certificazione verde”.

SCARICA QUI L’INTERO SAGGIO DEL PROFESSOR MAMOME

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2 COMMENTS

  1. Speranza non conosce la differenza tra decreto e sentenza? E’ normale, più sono incapaci , senza dignità e servili, e meglio è per il NWO, non a caso abbiamo una casta politica in tutto l’occidente tra i peggiori di qualsiasi epoca, sono il nulla.

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