di CORAGGIO LIBERTARIO
É interessante vedere come la borsa in Argentina sia salita verticalmente e come i lecca-lecca economico-finanziari sempre a fianco dei poteri forti pronti ad assecondare le politiche più nefande, si stiano esponendo speranzosi.
Qualunque economista serio e analista finanziario serio sa, e ha sempre saputo, che la situazione argentina va risolta con politiche drastiche che richiedono una riduzione di spesa pubblica, interventismo pubblico, assistenzialismo, leggi e tasse. Con un aumento della libertà economica attraendo anche capitali. Il tutto significa meno stato.
Servirebbe anche in altri paesi, compresa l’Italia, anzichè continuare ad indebitarsi aumentando il peso dello stato e rendendo impossibile qualsiasi cambiamento. Il problema è che nessuno osa andare contro il pensiero unico imposto e il potere costituito, perchè meno stato implica meno potere e meno incidenza politica sulla vita privata ed economica. In Argentina, ora che ha vinto un ribelle rispetto al sistema, ecco che escono allo scoperto società finanziarie, economisti e analisti speranzosi nel fatto che Milei riesca a fare ciò che in nessun paese viene fatto.
Rilanciare l’economia con più libertà, meno stato, meno spesa pubblica, riduzione del deficit e aumentando l’ottimismo. Se ci riuscirà, come detto dallo stesso Milei, i primi periodi saranno necessariamente di sofferenza come è sempre accaduto in ogni cambiamento reale e come la storia insegna.
L’ultima ad esprimersi in questo senso è Vontobel che attraverso il suo manager Thierry Larose ha auspicato le politiche shock-and-awe (colpisci e terrorizza) così dette, militarmente, del dominio rapido, promesse in campagna elettorale. Il problema, sostiene, è che debba scendere a compromessi politici.
La nostra speranza è che, invece, ce la faccia senza se e senza ma, perchè dopo 40 anni di sofferenza continua serve un cambio di direzione radicale.