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Da Conte a Patuanelli, sono davvero senza pudore

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di MATTEO CORSINI

L’Italia, non da oggi, non è un Paese per chi vorrebbe vedere accadere qualcosa non dico di libertario, ma per lo meno timidamente liberale. Capita invece di leggere o ascoltare dichiarazioni che lasciano trasparire una totale assenza di senso del pudore da parte degli autori. Si prenda, per esempio, Stefano Patuanelli, uno dei (non molti peraltro) parlamentari del M5S che non lotta contro il congiuntivo.
Questo signore nella precedente legislatura è stato ministro dello Sviluppo economico nel governo Conte II e ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali nel governo Draghi. Se c’è una cosa difficilmente contestabile è che il superbonus 110%, ma anche gli altri bonus con detrazioni fino al 90% hanno scassato ulteriormente i conti pubblici, con un costo che ormai supera i 130 miliardi.
Una eredità avvelenata che inevitabilmente restringe lo spazio di manovra per chiunque governi ora e nei prossimi anni. Eppure il M5S rivendica ancora oggi quel provvedimento, che cercava da un lato alimentava la illusione che si potesse creare ricchezza reale dal nulla, e dall’altro che si potesse creare moneta fiscale anche in questo caso senza nessun onere per i pagatori di tasse.
Date queste premesse, capita poi di sentire Patuanelli attribuire al governo in carica la responsabilità per il rallentamento della crescita del Pil e sostenere che “se restiamo a galla è solo grazie ai fondi del Pnrr che questo governo nemmeno ha votato e che fino a qualche mese fa nemmeno voleva“. Sì, perché l’altro cavallo di battaglia pentastellato è che Conte ha portato a casa 200 miliardi dall’Europa. E pazienza se circa due terzi sono a debito, ancorché a tassi inferiori a quelli dei titoli di Stato italiani.
Patuanelli accusa il governo di praticare una politica fiscale restrittiva, mentre occorre “ridare quanto è stato tolto ai settori produttivi nelle due leggi di bilancio del governo Meloni, a partire dagli agricoltori. La mannaia che si è abbattuta sugli investimenti è chiara ed evidente sui numeri della crescita economica.”
Ovviamente non dice dove prendere i soldi, ma se la filosofia è la stessa del superbonus, si suppone che ogni euro di debito ne produrrebbe un multiplo in termini di Pil talmente elevato da fare imbarazzare perfino Keynes. E questo, lo ripeto, è uno dei talenti del M5S…

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