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La Clinton, il bavaglio ai social, l’importanza della libertà di espressione

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di MARIETTO CERNEAZ

In una recente intervista, l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton ha chiesto una maggiore regolamentazione federale delle piattaforme di social media, affermando che “altrimenti perdiamo il controllo totale”, se queste aziende non moderano i contenuti sui loro siti. Queste affermazioni seguono solo una settimana dopo che l’ex Segretario di Stato John Kerry ha espresso, in occasione di un panel del World Economic Forum, la preoccupazione che il Primo Emendamento rappresenti una sfida nella lotta alla “disinformazione” online relativa al cambiamento climatico.

È chiaro che la lotta per la libertà di parola online è tutt’altro che conclusa. Le osservazioni della Clinton evidenziano la battaglia in corso per la libertà di parola online e il ruolo cruciale che piattaforme libere svolgono nella difesa di questo diritto fondamentale. La proposta della Clinton di togliere ai social media ogni immunità (prevista negli Usa dalla sezione 230 del Communications Decency Act) costringerebbe di fatto i siti ancora refrattari al bavaglio a censurare i contenuti generati dagli utenti o a subire conseguenze legali.

Questo approccio contraddice i principi stessi di un Internet libero e aperto, in cui gli individui dovrebbero essere in grado di esprimersi senza temere punizioni o censure. Testate come questa sono emerse come fari della libertà di parola in un panorama online sempre più ostile. Fornendo uno spazio agli utenti per condividere i loro pensieri e le loro opinioni senza temere la moderazione o la censura arbitraria, Il Miglioverde è una specie di rifugio per coloro che apprezzano il discorso aperto, il dibattito e si indignano di fronte alle regolamentazioni anche in Europa, come il Digital Service Act.

Il tentativo di regolamentare le aziende di social media e di costringerle a moderare i contenuti è un precedente pericoloso che minaccia le fondamenta stesse di Internet come lo conosciamo. Darebbe a burocrati e politici non eletti il potere di decidere cosa costituisce un discorso “accettabile” e cosa deve essere messo a tacere, aprendo la strada a un futuro distopico in cui solo certi punti di vista possono essere espressi.

Di fronte ai crescenti tentativi di regolamentare e censurare Internet, è più importante che mai restare uniti in difesa di questo diritto umano fondamentale. Sostenendo le piattaforme libere e sostenendo un Internet e una stampa libera e aperta, possiamo garantire che il mondo digitale, e non solo, rimanga uno spazio per il dibattito aperto e il libero scambio di idee.

Il diritto di esprimersi liberamente online deve essere protetto a tutti i costi. Prendete in considerazione l’idea di sostenere, con un abbonamento, il Miglioverde: il vostro sostegno è inestimabile nella nostra lotta per la libertà di pensiero e parola. Grazie.

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