mercoledì, Marzo 12, 2025
10.8 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Murray è stato il più grande pensatore, e studioso, che abbia mai incontrato

Da leggere

di LLEWELLYN H. ROCKWELL JR.

Murray Rothbard è stato il principale architetto dell’anarco-capitalismo moderno, una visione intransigente, la sua, di una società senza stato radicata nella proprietà privata e nell’associazionismo volontario. Si basò sul pensiero liberale classico, in particolare sulle idee di John Locke e sull’anarchismo individualista di pensatori del XIX secolo come Lysander Spooner e Benjamin Tucker. Tuttavia, a differenza dei suoi predecessori, Murray fuse queste idee con la scuola austriaca di economia, fornendo una rigorosa base teorica per l’abolizione dello stato.

Il suo capolavoro, Man, Economy, and State (1962), inizialmente concepito come un libro di testo di economia austriaca, si è evoluto in un trattato rivoluzionario che ha sistematicamente esposto i principi della prasseologia, la scienza dell’azione umana, come sviluppata da Ludwig von Mises. In quest’opera, Murray ha ampliato le intuizioni di Mises sulle inefficienze e la coercizione inerenti all’intervento statale, sostenendo che solo un sistema basato interamente su transazioni volontarie e proprietà privata potrebbe massimizzare la libertà individuale e l’efficienza economica.

Il libro fondamentale di Murray, The Ethics of Liberty (L’etica della libertà, 1982), ha ulteriormente elaborato la sua filosofia libertaria basandola sulla legge naturale. Ha fornito un argomento radicale ma logicamente coerente per l’autoproprietà e i diritti di proprietà assoluti, rifiutando qualsiasi forma di autorità statale come violazione della libertà individuale. In questo lavoro, ha anche affrontato argomenti controversi come i diritti dei bambini, la teoria della punizione e la guerra, dimostrando l’applicazione dell’etica libertaria a problemi del mondo reale.

Inoltre, Murray è stato un feroce critico dello statalismo e dei compromessi politici che diluivano i principi libertari. I suoi saggi e libri, tra cui For a New Liberty (Per una nuova libertà. il manifesto libertario, 1973), articolavano una visione di puro libertarismo che rifiutava la nozione di uno stato minimo (minarchismo) e proponeva invece che tutte le funzioni governative, tra cui legge e sicurezza, potessero essere fornite attraverso meccanismi di mercato volontari.

Murray è stato una figura fondamentale nella rinascita della Scuola austriaca di economia nel XX secolo. In qualità di devoto studente di Ludwig von Mises, ha fatto progredire la comprensione austriaca della teoria monetaria, dei cicli economici e dell’intervento statale nei mercati. Il suo lavoro ha contribuito a rivitalizzare l’economia austriaca, rendendola un’alternativa praticabile alle scuole di pensiero keynesiane e neoclassiche.

In America’s Great Depression (La grande depressione, 1963), Murray applicò la teoria austriaca del ciclo economico per spiegare le cause della crisi economica degli anni Trenta. Dimostrò come le politiche della Federal Reserve, in particolare l’espansione del credito, abbassarono artificialmente i tassi di interesse, creando un boom insostenibile che alla fine portò a una crisi devastante. La sua critica all’intervento del governo nell’economia rimane una pietra angolare dell’analisi economica austriaca.

Un altro importante contributo fu il suo lavoro su denaro e sistema bancario. In The Mystery of Banking (Il Mistero dell’attività bancaria, 1983) e What Has Government Done to Our Money? (Cosa ha fatto lo Stato con i nostri soldi, 1963), Murray attaccò il sistema bancario a riserva frazionaria, sostenendo che era intrinsecamente fraudolento. Era favorevole al ritorno a un gold standard al 100%, convinto che solo una moneta sana potesse prevenire crisi economiche e manipolazione statale della valuta e voleva porre fine alla Fed.

Murray ha anche fornito un’analisi storica radicale del pensiero economico nel suo imponente trattato An Austrian Perspective on the History of Economic Thought (1995). Questo lavoro ha cercato di rivendicare i contributi degli economisti pre-keynesiani, in particolare degli scolastici spagnoli. Ha attaccato la visione comune secondo cui Adam Smith fosse il fondatore dell’economia.

Murray era anche uno storico eccezionale, specializzato in storia americana. Il suo Conceived in Liberty è un’opera monumentale che offre una prospettiva revisionista e libertaria sul periodo coloniale americano e sulla Rivoluzione americana. Composta da cinque volumi, la serie traccia meticolosamente lo sviluppo del pensiero politico ed economico in America, sottolineando le lotte per la libertà individuale e la resistenza contro l’autorità centralizzata. Presenta una storia che sfida le narrazioni convenzionali, concentrandosi invece sul ruolo dei libertari radicali e dei movimenti decentralisti nel dare forma alle fondamenta della nazione.

Il senso di Conceived in Liberty è fornire un esame dettagliato e critico dell’era coloniale, dai primi insediamenti europei fino alla stesura della Costituzione degli Stati Uniti. Murray sostiene che la Rivoluzione americana non fu semplicemente una lotta per l’indipendenza dalla Gran Bretagna, ma un conflitto ideologico più profondo tra i principi libertari e le forze del governo centralizzato. Uno dei temi chiave della serie è la tensione tra libertà e autorità. Murray critica fortemente le misure mercantiliste imposte dal dominio coloniale britannico. Non riserva le sue critiche solo agli inglesi; esamina anche il governo americano post-rivoluzionario con occhio scettico. Credeva che, nonostante la retorica della libertà, molti dei padri fondatori fossero inclini alla centralizzazione e al consolidamento del potere, in particolare sotto la Costituzione. A suo avviso, gli antifederalisti, che si opponevano a un governo centrale forte, erano i veri difensori della libertà.

Oltre alle sue analisi storiche più ampie, Murray ha esaminato eventi specifici attraverso la sua prospettiva libertaria. Ad esempio, in Wall Street, Banks, and American Foreign Policy, esplora le connessioni tra élite finanziarie e intervento governativo, sostenendo che i principali eventi storici, come guerre e crisi economiche, erano spesso guidati dagli interessi di élite politicamente connesse piuttosto che dal benessere pubblico. Questa prospettiva si allinea con la sua critica più ampia del potere statale e della sua tendenza a servire gli interessi di pochi privilegiati a spese della popolazione generale.

Murray era un forte sostenitore del revisionismo storico, in particolare per quanto riguarda la politica estera degli Stati Uniti. In “The Betrayal of the American Right“, critica lo spostamento del movimento conservatore dalle sue radici non interventiste. Era molto critico nei confronti delle guerre americane, sostenendo che servivano gli interessi dello Stato piuttosto che quelli del popolo. Una delle sue posizioni più controverse fu la sua opposizione al coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale.

Murray vedeva la guerra come un’espansione non necessaria del potere statale e credeva che l’interventismo all’estero avrebbe inevitabilmente portato a un maggiore controllo del governo interno. Sosteneva inoltre che la guerra fredda fosse in gran parte una creazione dell’establishment politico americano per giustificare la continua spesa militare e l’interventismo.

Oltre al suo lavoro accademico, Murray era un insegnante e un mentore dedicato. Il suo entusiasmo per l’impegno con le giovani menti e la sua volontà di sfidare il mondo accademico tradizionale lo hanno distinto come un leader intellettuale. Sebbene abbia trascorso gran parte della sua carriera accademica in relativa oscurità, emarginato dalle istituzioni tradizionali, ha coltivato un seguito devoto tra studenti e studiosi che cercavano un’alternativa all’ortodossia keynesiana e socialista.

Il carisma e l’arguzia di Rothbard lo resero un insegnante coinvolgente e svolse un ruolo cruciale nell’ispirare una nuova generazione di pensatori libertari, come Hans-Hermann Hoppe e Joe Salerno. Accolse con favore i dibattiti intellettuali e incoraggiò la ricerca rigorosa, promuovendo un ambiente intellettuale vivace e aperto. La sua influenza si estese oltre le aule, poiché si impegnò attivamente con studiosi indipendenti, giornalisti e attivisti che condividevano il suo impegno per la libertà.

Ho avuto il grande onore di essere uno degli amici più cari di Murray e quando ho fondato il Ludwig von Mises Institute nel 1982, lui era a bordo fin dall’inizio. Murray era il nostro vicepresidente accademico e il Mises Institute ha come scopo quello di educare gli studenti alle idee di Murray, così come alle idee di Mises.

A partire dalla fine degli anni ’80, Murray e io abbiamo fondato il movimento paleo-libertario, che ha cercato di fondere i principi libertari con una prospettiva sociale conservatrice. Questo approccio aveva lo scopo di costruire una coalizione politica più ampia contro l’eccesso di potere dello Stato.

Murray è stato il più grande pensatore e studioso che abbia mai incontrato. Aveva un grande senso dell’umorismo ed era un amico indimenticabile. Mi manca ogni giorno della mia vita. “Non vedremo mai più uno come lui”.

Correlati

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti