di GIORGIO CALABRESE
La Rai è nel caos. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Ma adesso la situazione è paradossale: con un cda ormai scaduto che resta in carica perché nessuno sa che assetto di vertice dare al carrozzone pubblico di viale Mazzini. E in questa situazione i palinsesti autunnali sono bloccati, ormai a poche settimane dalla presentazione agli investitori, il 18 giugno a Milano e il 20 giugno a Roma. Il piano portato dal direttore generale Lorenza Lei, dopo gli slittamenti dovuti alle richieste di modifica emerse nelle passate sedute, ha ottenuto quattro voti favorevoli, due contrari e due astenuti, tra cui il presidente Paolo Garimberti. La presa d’atto non è quindi passata sull’onda delle critiche al palinsesto di Rai2, in forte crisi di ascolti.Via libera, invece, alla nomina di Augusto Minzolini alla direzione dei corrispondenti esteri.
I palinsesti torneranno all’attenzione del cda lunedì pomeriggio e entro domani il dg dovrebbe presentare ai consiglieri alcune modifiche. L’ultima versione – è stato il ragionamento che ha spinto Garimberti all’astensione – è praticamente uguale a quella di due settimane fa e lascia inalterata la preoccupazione per il palinsesto di Rai2. Sulla seconda rete sono piovute anche le critiche di Giorgio Van Straten che ha votato no con Angelo Maria Petroni. «Il fatto che in 15 giorni il dg non sia stato in grado di avanzare proposte migliorative – sostiene Van Straten – conferma il giudizio su questa gestione e forse richiederebbe una riflessione da parte del direttore di Rai2». Al centro dello scontro, fuori e dentro la Rai, soprattutto il giovedì sera di Rai2, che fu di Annozero. Bocciata l’ipotesi di un talk condotto da Andrea Vianello, che resta a Rai3 con il suo ‘Agora«, il dg ha riproposto alla conduzione Giovanni Minoli. In un primo momento, era previsto un nuovo format e per realizzarlo il giornalista aveva chiesto un contratto di tre anni, ma la richiesta era stata considerata eccessiva dal cda. Ora l’ipotesi, che eviterebbe costi aggiuntivi, è che vada in onda ‘La storia siamo noì. In cda sono però emerse perplessità sulla capacità del programma di portare ascolti alla rete.
In cda è passata, intanto, all’unanimità la nomina di Augusto Minzolini a capo dei corrispondenti esteri, frutto di un accordo con il giornalista che ha rinunciato – come sottolinea l’azienda – al reclamo contro il provvedimento d’urgenza che ha bocciato la richiesta di reintegro al Tg1. Il giornalista, che resterà a Roma, fu rimosso dalla testata dopo il rinvio a giudizio per peculato per le spese con la carta di credito aziendale. In caso di assoluzione anche non definitiva, secondo quanto prevede la legge, Minzolini dovrebbe essere reintegrato alla direzione del Tg1. “La nomina di Minzolini è un’offesa al buonsenso”, è stato il commento il capogruppo Idv in Vigilanza, Pancho Pardi. Solo in Italia e solo alla Rai si può inventare un capo dei corrispondenti all’estero che non si muove di un metro e che assurge a questo incarico ex novo quando i corrispondenti Rai in giro per il mondo stanno sbaraccando. Quando erano in tanti e sparsi ovunque, il capo da Roma non c’era. Adesso sì. Potere infinito della Rai… Sarebbe curioso sapere se per un incarico pressochè inesistente Minzolini (buon per lui, si intende) mantiene lo stipendio intorno ai 600 mila euro l’anno che percepiva da direttore del Tg1.