Quando si è al fondo del barile non c’è altra soluzione e loro potrebbero anche avere ragione. In questi ultimi giorni tutti i quotidiani principali ne hanno parlato in prima pagina: bisogna fare cassa e per evitare quest’anno una seconda manovra economica con l’aumento dell’Iva e della disperazione, è necessario proseguire nella disciplina dei conti pubblici. Il premier dal suo cilindro estrae tanti conigli e ora, ecco apparire tre fondi per il patrimonio degli enti locali. Tre fondi per un totale di 3,5 miliardi di euro per acquistare beni pubblici dai Comuni, Province e Regioni e poi vendere. Forza fatevi sotto… non perdete questa occasioneeee…!!!
In un certo senso questa idea può andare perché a livello di enti locali ed immobili come edifici comunali o altro l’Italia è piena e sono quasi sempre dei vecchi carrozzoni spesso inutili, rovinati e dispendiosi. Forse privatizzandoli se ne possono trarre benefici. Già sono tante le aziende e società italiane che han preferito andare all’estero per essere più snelle e competitive e quindi, come concetto e senza spostarci, se mettiamo in vendita pezzi d’Italia qualche risultato si può ottenere.
Lo spunto che mi viene spontaneo è ripensare ad una delle gag più irresistibili di Totò nel film “Totò truffa 62” in cui, ricorderete, il grande attore nei panni di un imbroglione con l’aiuto del complice Nino Taranto, riesce a vendere ad un italo-americano la Fontana di Trevi. Nei suoi programmi, invece, Monti non vuole fare il disonesto ed i fondi previsti servirebbero sia per acquistarli dai Comuni, Province, ecc., che per riadattarli e renderli più appetitosi per il futuro cliente. Privatizzando enti locali, magari musei, antichi siti storici e architettonici forse si potrebbe gestire meglio una situazione che spesso fa acqua da tutte le parti.
Nel mondo metà delle bellezze storiche e culturali si trovano in Italia, ma noi quasi sempre le gestiamo malissimo, forse perchè ne abbiamo troppe e di sicuro come organizzatori facciamo pena. All’estero hanno ben poco ma son dei fenomeni. Per esempio tre anni fa passai a visitare le pietre di Stonehenge nell’Inghilterra del sud, enormi pietroni eretti in ordine circolare nel sito neolitico. A parte il fatto che ho beccato una giornata di sole fantastica che da quelle parti ne hanno 3 all’anno, effettivamente ‘ste pietre fanno impressione ma gli inglesi ti tengono là a spiegarti cosa i sassoloni potrebbero essere, forse sì, forse no, forse magari, come le han portate in quel posto (anche se loro non lo sanno per niente) fanno mille ipotesi e alla fine invece di mezz’oretta di visita rimani lì incantato per due ore e in fondo non ti han detto nulla di sicuro. Geniale! E noi che invece abbiamo tutto ma veramente tutto, lo buttiamo via, non spieghiamo nulla, domani sarà aperto ma oggi no, aspetti un attimino che il custode arriva alle 5, mi spiace ma quelle opere non sono aperte al pubblico, forse nel 2033, ecc.
E allora dàiii, vendiamo ai privati! Tanto abbiamo già venduto un sacco di italianità all’estero, solo per dirne alcune, i nostri baci Perugina da tempo son svizzeri, la Fiat americana, la Costa crociere ormai è anglo-americana, ecc. Almeno a Milano riuscite a mangiare una pizza fatta non da cinesi o nord-africani? Mi dicono che in provincia di Parma c’è una numerosa comunità di ghanesi e si fan chiamare “Quelli del Ghana Padano”. Certo, vendiamo tutto, che tanto di roba ne abbiamo, Colosseo, Ponte di Rialto, la Torre di Pisa, prendi 3 e paghi 2. Vuoi prenderti la Valle dei Templi ad Agrigento? Anche un tempio solo, cominci con 6 colonne, fra un anno altre 2… è un’occasione e avanti così! Servono soldi in cassa, ma chissà se è giusto… Per qualcuno vendere la nostra Madre-Patria è un po’ come vendere la nostra vera mamma, cioè è sempre lei, la mamma, ma con le braccia comprate da un’altro, le gambe americane, i capelli cinesi, il naso fatto in Polonia.
Che vendano pure. Se per mero caso 🙁 dovessimo trovarci una mattina col Lombardo-Veneto indipendente possiamo sempre nazionalizzare il privatizzato. Se rimane la fogna attuale, ebbene: chi se ne frega!
Ingenuo, come da tuo nick lo sei davvero. La città del Vaticano è uno stato indipendente, quindi che minchia dici?? Allora a sto punto vendiamo pure San Marino… pensare prima di palare prego… XD
Scusa, le parole “madre patria” non andrebbero usate. Magari “MATRIGNA”…… La mia madre patria arriva al massimo fino alla Toscana.
Interessante documentario sugli effetti delle privatizzazioni, nel mondo, degli assets statali.
http://www.youtube.com/watch?v=eSamuPW8muM&feature=player_embedded
non capisco il senso di questo articolo …
le nostre terre sono già state vendute 150 anni fa ai Savoia, alle massonerie e al potere di roma-mafia
quanto alle bellezze artistiche sono in mano alle sovraintendenze e ai ministeri di roma (il che è detto tutto) in balia dei soliti funzionari statali raccomandati e nullafacenti
Che ne dici di Vendere la Città del Vaticano, con tutti gli annessi e connessi, almeno se ci va male,risparmieremmo l’ 8xmille? Che sia una cattiva idea? Proviamo