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Caccia in estate: polemiche per la proposta lega

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di REDAZIONE

La stagione venatoria si è appena conclusa, ma le polemiche sulla caccia sono lontane dal placarsi. A far discutere, stavolta, gli emendamenti presentati dal deputato leghista Gianluca Pini all’articolo 30 della Legge Comunitaria, che oggi arrivano in aula alla Camera. Le proposte del Carroccio hanno trovato la ferrea opposizione di Idv, Radicali, Verdi e animalisti, che ne hanno reso noto i contenuti e che ora chiedono un intervento urgente del governo. Gli emendamenti, spiegano le associazioni italiane, prevedono l’apertura della caccia in piena estate per tortore e quaglie, l’allungamento della stagione venatoria oltre il 31 gennaio, la caccia a specie vietate dalla direttiva europea come il fringuello e la depenalizzazione di gravi reati di bracconaggio.

«Un’iniziativa che ha dell’incredibile», commentano animalisti e ambientalisti, che chiedono l’intervento immediato del premier Monti e dei ministri dell’Ambiente, dell’ Agricoltura e delle Politiche Comunitarie per «cancellare l’ affronto ai cittadini italiani e all’Europa». Al governo si rivolge anche Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi, che denuncia il «blitz leghista». Gli emendamenti, afferma, «sancirebbero il dilagare della caccia selvaggia nei boschi e nelle campagne. Se domani la Camera dovesse approvarli, saremmo di fronte a un atto vergognoso e senza precedenti per il Parlamento italiano». I Radicali, con la deputata Elisabetta Zamparutti, si appellano invece al presidente della Camera Gianfranco Fini perchè dichiari inammissibili gli emendamenti. «Non trattano del recepimento di nuove direttive comunitarie, ma vertono su parti della legge italiana non oggetto di procedure di infrazione e che anzi sono state già sanate dal Parlamento», rileva Zamparutti. Le proposte emendative, invece, «riporterebbero l’Italia in clamorosa e plurima infrazione, con la conseguenza di una condanna e la robusta imposizione di sanzioni economiche».

Al coro delle proteste si aggiunge il deputato Ignazio Messina, capogruppo Idv in commissione Agricoltura, che bolla la Lega come «il partito della doppietta selvaggia». Gli emendamenti, sostiene, servono per «favorire un’assurda deregulation della caccia, che piace ai bracconieri ma alla quale è contraria anche la parte più sensibile e avanzata del mondo venatorio che non vuole mettere a rischio l’esistenza di molte specie di uccelli». Per questo, annuncia, «daremo battaglia, e chiediamo al ministro delle Politiche agricole Mario Catania di intervenire per evitare scempi».

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