di LUIGI POSSENTI I leghisti, dopo oltre vent’anni di frequentazioni italo-culturali, sono bravissimi a lanciare slogan, fare annunci, promettere sfracelli. Non passa giorno che uno di loro non proponga la “rivoluzione imminente”, un attimo dopo però passano dalle casse romane a ritirare i loro stipendi e prebende annesse. Oggi, è il turno dell’impalpabile Zaia dire…
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