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Siete criminali! lo stato dice che tocca a voi dimostrare il contrario

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di LEONARDO FACCO

Tra i paesi occidentali, l’Italia è forse l’unico in cui il contribuente è il risultato di un incrocio tra una pecora da tosare ed uno schiavo negro degli ex “cotonifici dell’Alabama”.

Hanno iniziato da un po’ a decidere, per legge, che siete colpevoli, a prescindere! Ha scritto Rosanna Acierno, su Il Sole 24 Ore, di un paio di giorni fa: “I titolari di reddito di impresa interessati da controlli del fisco fondati sui versamenti e sui prelevamenti bancari non giustificati sono chiamati a fornire la prova contraria e tale prova non può essere generica, ma è necessaria una dimostrazione sulle «diverse cause giustificative degli accrediti e dei prelievi», come ha precisato anche di recente la Cassazione (sentenza 16948/2015). Una questione che tocca da vicino anche categorie che sembrerebbero più affini al lavoro autonomo, come il caso degli agenti di commercio, dei mediatori immobiliari, dei procacciatori d’affari e dei promotori finanziari, retribuiti normalmente mediante provvigioni sugli affari conclusi. Contribuenti che producono reddito d’impresa”.  Per loro, insomma, le dita nella marmellata le avete messe, anche se avete le mani pulite.  

Un’ordinanza del 13 febbraio 2014, della Corte di Cassazione, aveva già stabilito quanto segue: “Gli studi di settore rappresentano ‘supporti’ paragonabili ai ‘bollettini di quotazioni di mercato o ai notiziari Istat, nei quali è possibile reperire dati medi presuntivamente esatti’. Pertanto, i dati presunti possono essere utilizzati dall’Ufficio ancorché in contrasto con quelli desumibili dalle scritture contabili regolarmente tenute, salva prova contraria il cui onere grava sul contribuente”. Non solo l’odioso studio di settore – nonostante gli annunci – non è scomparso, ma è diventato pure una specie tavola della legge.

Nell’Italia plasmata a misura di Agenzia delle Entrate, dove l’evasione fiscale – nell’isteria collettiva – è sinonimo di bieca stregoneria, dove giudici in pensione vorrebbero in galera chiunque critichi le gabelle, dove le Fiamme Gialle e gli Equitalioti fanno leva sull’immorale clausola del “solve et repete” (paga e taci e dimostrami tu di non essere colpevole) per mettere spalle al muro intere categorie di produttori e lavoratori (finanche uccidendoli). Corte dei Conti, Cassazione, “servitori dello Stato” vari non impiegano un attimo a sentenziare a favore del proprio datore di lavoro, facendo strame delle più elementari libertà individuali.

Chi conosce il meccanismo del “sostituto d’imposta, ad esempio, sa che i datori di lavoro versano i contributi per i loro dipendenti (è un reato non farlo, come ben sa il coraggioso Giorgio Fidenato, che è in causa con lo Stato da 5 anni). Pochi sanno, però, che lo Stato, proprio in questo campo, è il primo evasore fiscale in circolazione. Come ha scritto Antonio Giangrande tempo fa, “l’Inpdap non versa i contributi come fanno le aziende ordinariamente. Lo Stato è il primo evasore contributivo. Secondo stime attendibili (ma non ufficiali) il datore di lavoro di oltre 3 milioni di persone avrebbe mancato di versare circa 30 miliardi di contributi. Risultato? Un buco enorme nell’Inpdap che poi è stato scaricato sull’Inps con un’operazione di fusione alquanto discutibile”.

Discutibile? No, criminale! Questa è la Repubblica italiana una e indivisibile.

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2 COMMENTS

  1. Lo Stato italiano è quello che assicura i redditi più alti al mondo ai politici e ai funzionari statali, e che pretende le tasse più alte alle imprese.

    Se questo non è uno Stato classista, non so quale altro possa esserlo.

    L’ancien régime al suo confronto era il regno della perfetta uguaglianza.

  2. La gente si lamenta , ma paga.
    Non a caso il furto fiscale è aumentato del 1,4% nei primi sei mesi dell’anno.
    Cresce la miseria, si riduce la ricchezza.
    Ieri sono stato ad acquistare 8 lampadine in un negozio-magazzino di materiale elettrico esistente dal dopoguerra.
    Un bel negozio, grande, ben tenuto, gestito da due soci cinquantenni, ex dipendenti del fondatore.
    Parlando del più e del meno mi hanno detto che se trovassero da vendere l’attività lo farebbero di corsa.
    Sarebbero disposti a vendere a chiunque, cinesi, pakistani, etc.
    In sostanza, mi han confermato che il peso fiscale li sta affossando.
    Ho pagato le 8 lampadine e non ho voluto lo scontrino.
    Mi hanno scontato 3 euro su un totale di 28€.

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