Ieri, ho letto questa notizia: “Evasione fiscale, in un anno un milione di denunce anonime”. Nell’articolo – tratto da Libero – vengono riportati i dati di un sito di ruffiani – Evasori.info -, impegnato a segnalare alla Guardia di Finanza gli evasori fiscali: “Nel corso del 2014, infatti, le segnalazioni online compiute da semplici cittadini contro l’evasione fiscale sono cresciute del 76%. Il dato annuale aggiornato a oggi 5 gennaio 2015 parla di 1.122.589 segnalazioni e riguarda un’importo evaso di 170.518.147 euro. Se si confrontano i numeri con quelli di un anno fa, al 6 gennaio 2013 le segnalazioni erano state 854.681 per 129.284.347,61 euro. Nel mirino dei “delatori della porta accanto” non ci sono, ovviamente, i grandi evasori. Ma i comportamenti quotidiani, spesso all’insegna dell’evasione totale: dal caffé al bar alla cena al ristorante, passando per le prestazioni di dentisti, idraulici ed elettricisti, concessionari e meccanici auto e moto”.
Per fortuna, sul web, ha preso vita il progetto “Parassiti.info” (che rilanciamo per l’occasione), il luogo per antonomasia in cui mettere alla berlina le malefatte dello statalismo e degli scherani che ha a libro paga. E’ una pagina Facebook, nata sei mesi fa, che recita così: “Che siate partite IVA, lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti nel settore privato e siete stufi dei parassiti che infestano ogni angolo della vostra vita, iscrivetevi”!
Sono iscritte quasi duemila persone e nella pagina piovono le segnalazioni relative al peggio dell’agire pubblico italiano: dallo statale che manco sa tirare due righe dritte sull’asfalto (non parliamo di quelli che costruiscono viadotti che durano una settimana) al burocrate corrotto per mandare avanti le pratiche; dalle opere incompiute da anni al politico mazzettaro e clientelare. Insomma, tutto quel che fa spreco a spese dei contribuenti.
Gli animatori di parassiti.info (Gabriele Termy Barello, Alan Peter Fortebraccio e Leonardo Facco) sono libertari e si ispirano a grandi autori di quella filosofia politica, per cui a loro parere “lo Stato – per dirla con Lew Rockwell – è un’istituzione parassitaria che vive sulle spalle dei suoi soggetti, nascondendo la sua natura anti-sociale e predatoria sotto una patina di interessi-pubblici”. Oppure ancora – per citare Oppenheimer – esso è l’organizzazione del mezzo politico per il conseguimento della ricchezza”. O meglio ancora – e qui è Rothbard che parla – “lo Stato è quell’organizzazione, presente in società, che cerca di mantenere il monopolio dell’uso della forza e della violenza in una data area territoriale; in particolare, è l’unica organizzazione in società che ottiene le sue entrate non per contributi volontari o per il pagamento di servizi resi, ma tramite coercizione”.
Parassiti.info ha le idee chiare e non ne può più della Repubblica dei mandarini: “Vogliamo aggregare persone ovunque e pubblicare tutte le porcherie e gli sprechi che fanno capo alle burocrazie e alle caste italiane. Segnaleremo anche in diretta, con tanto di luogo, mappe e foto, chi viene beccato in flagranza a parassitare alle spalle di chi produce”.
Con Parassiti.info (ma vi consigliamo anche un’altra pagina Facebook, quella di NON EVADERE), i vopos italici, sempre pronti alla delazione nei confronti di chi sfugge alle improponibili tasse nostrane, avranno pan per focaccia e verranno messi di fronte all’evidenza che dare soldi a questo Stato canaglia, ed ai suoi aguzzini, sarebbe semplicemente folle, inutile, ma soprattutto diseducativo.
salve,mi chiamo alberto,sono veneto,volevo far conoscere una situazione da me osservata,un giorno ritornando dala montagna notai una pattuglia di finanzieri,in borghese,con i bagagli caricati in macchina,e con gli sci sul porta bagagli,gli sono andato dietro,alla prima stazione di servizio,hanno nascosto i bagagli che si vedevano ammucchiati da dietro e hanno tirato giù gli sci e nascosti all’interno,purtroppo non avevo da fotografare.
la prossima volta dovrò ricordarmi il numero di targa e fotogafarli,di solito quando vedo una pattuglia la seguo per verificare che paghino tutto il dovuto quando entrano nei bar a bere,che non lo facciano a scrocco.spesso succede.mi trovavo in piemonte,la stazione di cambio era la prima dopo asti est ,direzione piacenza
Grazie!
Un’iniziativa assolutamente indispensabile per contrastare la guerra ideologica che la casta parassitaria politico-burocratica ha scatenato negli ultimi anni contro il ceto produttivo. Un plauso agli ideatori.