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Barbari sognanti, un incubo per il veneto

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ITALY POLITICSdi ALBERTO VENEZIANO

L’ultima invasione barbarica subita dal Veneto è durata 20 anni, ben più delle incursioni degli Alemanni o degli Unni di Attila. Barbari sempre alla ricerca della semplificazione: Roma ladrona da una parte e i buoni della Padania dall’altra, con queste bojate si è riusciti ad imporre al Veneto, dove lo spirito leghista indipendente è nato, l’idea che la “padania” fosse il retaggio di una cultura Celtica e Longobarda. Gente ai raduni con elmi cornuti, culti neo pagani stravaganti e roba del genere. I veneti purtroppo, bonaccioni, a sorbirsi tutto.

Beata ignoransa… La Venetia dei Veneti secondi, lagunare, anfibia, è proprio nata come terza via fra i due litiganti. Da una parte l’impero romano, dall’altra barbari per tutti i gusti fino ai Longobardi e ai Franchi pronti a costituire un nuovo impero alla prima occasione. In mezzo, e per non farsi mancare niente a sud c’erano anche Bizantini e Saraceni, Venezia nel suo nido palustre a parare colpi da tutte le parti ma anche a darne di sacrosanti sviluppando un modello per l’occidente e una civiltà ineguagliata.

Altro che barbari, e chi li ha mai sopportati i barbari? Anche se sono delle sagome ringhianti (manà) o degli orsacchiotti senza collo, tutto sommato simpatici, ci hanno fatto buttare 20 anni! Ste zucche! Ades basta! OH Barbari ste boni! Ades ascoltate i “zii” che ne sanno una in più, ades basta devolution, basta NO EURO! Tenetelo buono quello lì con le sue felpe, adesso noi si fa l’Indipendenza, zitti zitti, senza strepiti co creansa ma decisione. INDIPENDENZA SUBITO! E magari datevi una svegliata anche voi, OH, barbari! Ma almeno vi state accorgendo che vi ciulano 57 miliardi all’anno da sotto il naso? Levatevi il casco con le corna, datevi una grattata al melone e cominciate a pensare, che l’è ora.

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5 COMMENTS

  1. Venezia non è figlia dei barbari (e si vede) ma la Padania (che si potrebbe anche scrivere in maiuscolo) è oggettivamente figlia di Celti, Veneti, Reti, Liguri, Longobardi e Goti. Queste sono le radici della Padania, e anche del Veneto di terra, piaccia o no ai nazionalisti veneti. Che, scusate tanto, a me sembrano spesso vicini a quelli italiani. Credo di non essere il solo a pensarlo.

    • Per certi versi anche Venezia è figlia dei barbari, se non ci fossero state le invasioni barbariche nessuno avrebbe sentito la necessità di rifugiarsi sulle isole della laguna, che sarebbero restate semi deserte come il delta del Po. Per di più Gianni Brera scrive che

      “Venezia è il più sublime capolavoro dei padani (…) Venezia l’ho fatta anch’io; a Venezia ho vissuto chissà quante vite, infiniti miei resti mortali si sono aggiunti al fango per cavarne terra buona da farci case per vivere altre vite”

      e come dargli torto, faccio solo un esempio, ma se ne potrebbero fare mille, la torre dell’orologio in piazza San Marco, così come il palazzo del Casinò, cioè palazzo Loredan Vendramin Calergi li ha progettati un bergamasco delle valli, Mauro Codussi, così come ha progettato altri importanti edifici di Venezia, San Zaccaria, la scuola di San Marco, palazzo Zorzi, ecc, ecc e Codussi è uno dei tanti che hanno dato tanto e ricevuto tanto da Venezia.

      il discorso è diverso se si parla di politica, i barbari intesi come i barbari sognanti di Maroni, che più che altro si sono dimostrati dei barbari rammolliti hanno deluso ovunque, a Venezia, come a Bergamo, come ad Imperia!!!!!

  2. Condivisibile. Al di là delle questioni storiche, la Padania sarebbe comunque troppo grande, con Milano – 90 su 100 – a fare le v(f)eci di Roma. Tanti polentoni, poi, sognano un superstato centralista alla “scandinava”: tutti a pagare tasse altissime, con tanto welfare, e massiccia presenza statale in economia. Per farla breve: una distopia.
    Le varie regioni si rendano indipendenti, mantengano rapporti di buon vicinato, e bon.

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