Ho letto su Wall Street Italia che “anche il Fondo Monetario Internazionale ha dato il benestare per un prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini per i Paesi dell’area Euro in difficoltà e con la necessità di ripianare parte del debito pubblico. In pratica i tagli sul debito verrebbero pagati dai cittadini, dai Fondi Pensione, dal risparmio gestito e dalle Assicurazioni”. Non solo, su “Die Velt” scrivono di un prelievo sui risparmi retroattivo al 1° gennaio 2014 in Spagna, quasi fosse la messa in pratica dei dettami di cui sopra. Dopo l’esperimento cipriota, restiamo in attesa del test all’italiana!
Notizie ferali, ma che erano nell’aria da tempo. Eppure, quando leggo ‘ste cose, un brivido mi corre lungo la schiena. E dopo aver contato fino a dieci, ho deciso di scrivere queste quattro righe.
Facciamo un passo indietro. La storia italica, per chi non ha memoria, ci insegna che un tale bandito di nome Giuliano, Amato di cognome, nel non così lontano 1992, ci rapinò del 6 per mille di quanto possedevamo in banca. Era una notte di mezza estate. Il losco figuro che fu strettissimo collaboratore di Bettino Craxi, è successivamente tornato sui giornaloni milanesi più “prestigiosi” a vergare articolesse in cui ha continuato a predicare l’esproprio coatto della ricchezza che – a differenza di quanto fa lo Stato – abbiamo risparmiato negli anni e col sudore della fronte. Il malfattore, che i leccapiedi italici chiamano rispettosamente “dottor sottile” – è convinto che fottere una trentina di migliaia di euro ad ogni cittadino non sarebbe uno scandalo, anzi: riporterebbe il debito pubblico ben sotto la soglia del 100% (all’80% per l’esattezza), giusto per permettere ai suoi sodali di casta di tornare a sperperare. Una sequela di compari dell’ex primo ministro e dicono candidato alla presidenza della Repubblica (tutti parassiti indefessi) ha anche avuto l’ardire di applaudire la proposta indecente.
Qualora dovesse verificarsi l’ipotesi del prelievo forzoso dai nostri conti correnti, oggi auspicata dal FMI (che sarà certamente retroattivo, come insegna l’esperienza del ’92 e il caso spagnolo), invito tutti alla mobilitazione. Certo… ma che fare? Oltre a scendere per strada con un cipiglio incazzoso e qualche cartello eloquente, sarei propenso ad organizzarci per fare quanto segue:
1- Intanto, cominciare a prevenire e ritirare dai conti correnti tutta quella parte di denaro che non viene utilizzato per le spese quotidiane, siano esse aziendali o familiari (pensare ad oro, argento, bitcoin, ecc.). Consiglio che ormai elargisco da anni;
2- Attivarsi – magari insieme agli amici indipendentisti – per contattare banche straniere (cum grano salis) al di fuori dai confini di questo paese di “pulcinella e mafiosi”;
3- Organizzare azioni di disubbidienza civile e resistenza fiscale corrispondenti all’importo che, eventualmente, deruberanno dai nostri conti.
Per ulteriori idee, su questo giornale avete tutto lo spazio che volete per scrivere. Coloro che rimarranno impassibili anche stavolta, che la miseria li colga!
Moltissime famiglie italiane avevano fatto affidamento sulle proprie case come patrimoni o come rendite future (magari al posto delle pensioni che non ci saranno). La folle tassazione sugli immobili, che crescerà sempre di più, ne ha fatto crollare il valore, provocando un impoverimento di massa.
Invece di una ricchezza su cui contare per il proprio futuro, gli italiani si trovano un oggetto che è fonte di perdite, e che non riescono neanche più a vendere. A poco a poco la classe politica porterà via le case e i risparmi agli italiani, in un modo o nell’altro.
Fa bene Facco a mettere in guardia.
Ricordo che , anni fa, molti personaggi consigliavano , quale miglior investimento per i propri figli, consigliavano una formazione scolastica e culturale la migliore possibile.
Non il semplice pezzo di carta.
Ok.
I ragazzi studiano, vanno a formarsi anche all’estero, si specializzano in materie del futuro.
Risultato : in italia sono professionalmente inutili, morti.
Quindi se ne vanno o rimangono all’estero, dove c’è meritocrazia, buone paghe, e prospettive di sviluppo professionale non legati a raccomandazioni, clientele ed amicizie.
Lo stato si prende, quindi, i nostri risparmi, i nostri capitali, il nostro tempo, e il futuro dei nostri figli.
Direi che siamo già abbondantemente oltre la frutta.
Direi che sia il tempo delle mazze, spranghe, di bitorzoluti bastoni, catene.
beh, oltre a tutte le cose elencate, proporrei anche di recarci sotto casa o devo si troverà in vecanza il delinquente italiota ministro/premier che firmerà, certamente ad ogosto, un provvedimento del genere. Poi lo seguirei in spiaggia, al bar, al supermercato dove la moglie va a fare la spesa. In modo gandhiano gli farei questa pressione: facciamo di tutto per rendere le tue notti insonni e le tue giornate maledette
C’è anche chi vuole metter – direttamente! – mano al ns. famigerato patrimonio immobiliare:
http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/11/10/07/sviluppo-ipoteca-casa-italiani.html
Per i conti correnti all’estero posso dire che sono perfettamente legali e sotto la soglia di 15.000 euro non c’è l’obbligo di dichiarazione nel Quadro Rw dell’Unico. Sono soggetti all’Ivafe che ha un minimo di 34,20 euro per ogni conto corrente all’estero. I conti all’estero costano molto meno, quindi la cifra la riguadagnate rapidamente. Vi segnalo “Boursorama”, francese, un conto online attivabile dalla Padania senza recarsi in Francia, la modalità è semplice, inviate un documento, un modulo compilato, un bonifico di € 300,00 (solo per l’apertura poi potete ritirarli, ed avrete bancomat e carta di credito gratis, prelevamenti dalla Padania ed in tutta Europa gratis, ecc. Esistono anche c/c on line svizzeri, con qualche spesa in più, ma volendo potete aprirli in Euro o in Franchi Svizzeri, in questo caso per tutelarvi da eventuali svalutazioni.
In questo modo in Padania tenete la somma minima necessaria per le spese quotidiane (ma anche no) e tutti i soldi li tenete in un conto estero che potete usare come un conto italiano, i versamenti sul conto estero potete farli con assegno o bonifico.
Per il resto segnalo la stupidità di coprire il debito pubblico con prelievi forzosi: il debito italiano è aumentato di 20 miliardi nell’ultimo mese, se non si eliminano le cause di aumento del debito l’operazione è inutile, dopo breve tempo si tornerà da capo e con tutti più poveri.