de IL POLENTONE
Silvio Berlusconi condannato in via definitiva per evasione fiscale e affidato ai servizi sociali; Marcello Dell’Utri in galera dopo essere stato condannato per appoggio esterno alla mafia; Claudio Scajola e Giancarlo Galan entrati nelle patrie galere per via di inchieste che sono solo alla prima fase e che dovranno approdare ai relativi processi. A pensarci bene questa è la fine che hanno fatto e stanno facendo il fondatore e tre pilastri fondamentali della storia di Forza Italia. Dell’ex Cavaliere c’è poco da dire, sappiamo praticamente tutto. Dell’Utri, in qualità di capo assoluto di Publitalia 80, la società concessionaria della pubblicità dell’allora Fininvest, quando l’amico Silvio decise di scendere in campo, fornì l’ossatura decisiva del nuovo partito attingendo proprio fra i dirigenti e i quadri della società da lui guidata e Giancarlo Galan era uno dei dirigenti apicali, che fu immediatamente schierato sul territorio con l’intento di conquistare, come poi avvenne, un presidio fondamentale come il Veneto, del quale è stato Doge assoluto per tre lustri. Scajola, infine, al di là dell’attività ministeriale, del partito azzurro è stato a lungo l’anima organizzativa e il dominus delle candidature.
Insomma, i nostri potremmo chiamarli i “quattro dell’avemaria di Forza Italia” ed è difficile pensare siano finiti come sono finiti solo per un complotto della cattiva magistratura. Che quest’ultima abbia le sue colpe è fuor di discussione, ma pensare che tutti i mali siano ad essa ascrivibili è una pura sciocchezza. Diciamo che i quattro dell’avemaria danno oggi un’immagine plastica di cosa sia stata la gestione arrogante del potere nel ventennio berlusconiano. Con questo non voglio dire che dall’altra parte siano state delle mariegoretti, tutt’altro, ma forse sono stati meno spudorati e più furbi.
E fa specie, al sottoscritto mangiapolenta, che vi siano partiti, o meglio dirigenti di partiti indipendentisti o sedicenti tali che ancora pensino di poter far comunella con codesti personaggi o con i loro diretti emissari. Non ne hanno avuto abbastanza di anni e anni di fallimenti governativi? Beh, forse no, perché allora quel che contava per loro era sedersi su comode poltrone intessute di pelle umana, quella tolta ai pirla, e siamo stati in tanti, che hanno creduto nella rivoluzione nordista. Coloro che toccano il Berlusca e gli altri dell’avemaria – Bossi docet – finiscono per essere cancellati… anche se con una lauta pensione.