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Inghilterra, appello dei leader contro l’indipendenza della scozia

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scotlandenglanddi LUIGI CORTINOVIS

Appello comune contro l’indipendenza della Scozia da parte dei tre principali leader politici britannici. David Cameron per i conservatori, Nick Clegg per i liberaldemocratici e il leader dei laburisti Ed Miliband hanno scritto un documento, firmato in maniera congiunta, promettendo agli scozzesi maggiori poteri “all’interno del Regno Unito”, nel caso il 18 settembre, al referendum per la secessione, i “no” dovessero prevalere sui “si'” al distacco di Edimburgo da Londra.

Il parlamento scozzese andrà “rafforzato”, hanno scritto i tre capi dei partiti di governo e di opposizione, cosi’ come la Scozia otterra’ maggiore “responsabilita’ fiscale e sicurezza sociale”. Il tutto avviene a poche ore dall’incontro-scontro televisivo fra Alex Salmond, indipendentista e primo ministro scozzese, e Alistair Darling, che guida la campagna ufficiale dei pro-Regno Unito, chiamata “pro-Uk Better Together”.

Secondo le promesse dei tre leader, alla Scozia verranno dati maggiori poteri dopo le elezioni politiche di maggio del 2015. Obiettivo dichiarato, “avere una Scozia piu’ forte all’interno di un Regno Unito ancora piu’ forte”, hanno scritto Cameron, Clegg e Miliband. Salmond, da par sua, risponde con sarcasmo dicendo che «gli scozzesi non si lasceranno prendere per il naso dai soliti, vecchi e mai mantenuti giuramenti di Westminster», chiudendo ogni spazio al dialogo.

Anche il Corriere della Sera ha iniziato a seguire la vicenda scozzese, con Fabio Cavalera, che ha scritto: “Il dibattito di due ore che si è svolto in tv fra Alex Salmond e Alistair Darling è stato un momento cruciale. In televisione si è giocata la partita dell’indipendenza. Da un parte l’ex manager di Royal Bank of Scotland, Salmond. E dall’altra l’ex cancelliere dello Scacchiere, l’ex ministro del Tesoro, il laburista Darling, a capo dello schieramento del no. L’ottimismo di Salmond («lontano da Londra saremo più ricchi col nostro petrolio») contro il pragmatismo di Darling («l’unione per gli scozzesi significa avere in tasca 1.400 sterline in più all’anno»). La volata finale è cominciata: se il Regno sarà Unito lo deciderà forse chi buca meglio il video”.

 

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3 COMMENTS

  1. Se i Leader lanciano appelli contro l’indipendenza… per la Scozia aumenta la speranza di diventare indipendente.

  2. E’ quel “più ricchi col nostro petrolio” che dà da pensare…
    Io lo dico da tempo: fermo restando il diritto della Scozia all’indipendenza, fossi un imprenditore scozzese comincerei a fare le valigie – così, tanto per essere sicuri di essere sicuri.
    Gli ingredienti per il “solito” cocktail sudamericano ci sono tutti: petrolio, socialdemocazzari a bizzeffe, magari un torchio ben oliato…

    • a me da la medesima sensazione anche la risposta che parla delle 1400 sterline.
      Il fatto è che i soldi in tasca agli scozzesi dipendono da quante tasse si prendono gli amministratori della cosa comune.
      Potranno anche lavorare di meno, magari a causa di un embargo perderanno il 30% di commesse industriali. Ma se il governo gli chiederà 60% in meno perché taglia sulle missioni allestero e sulle ambasciate, già il gioco economico gli conviene.

      Ma io non parlerei di convenienza economiche, lascerei che sia cos’è giusto nel lungo periodo o cosa non lo è a guidare le scelte. Ed uno stato piccolo e più controllabile dal popolo di uno grande. Se riescono nell’impresa sarà un grande esempio per tutti, Europei e non solo!

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