Non se ne può davvero più di questo modo di far politica, e dei “rappresentanti” dei partiti che troppo spesso rappresentano interessi che non sempre sono quelli della comunità che dovrebbero rappresentare.
Paolo Costa (attuale presidente del Porto di Venezia), Matteo Renzi (presidente del Consiglio dei Ministri) e LucaZaia (presidente del Consiglio regionale veneto) hanno dato il via all’ennesima azione contraria agli interessi della laguna di Venezia, approvando un progetto costoso, impattante e non risolutivo.
Di cosa si tratta? Per togliere il traffico delle grandi navi da crociera dal bacino di San Marco si vuole dare avvio all’ennesima “grande opera” (possibile anche una grande corruzione?) del Canale della Contorta, a cui i veneziani si oppongono.
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Il Contorta, lungo 4800mt, largo in media 20mt e profondo da 1mt a 3mt, diventerebbe un enorme canale largo 200mt (1000% in più) e profondo 10mt (tra 900% e 800% in più). I maggiori danni che ne conseguirebbero sono noti con sicurezza poiché si sono già verificati dopo lo scavo del canale commerciale utilizzato dalle navi mercantili dirette verso il complesso industriale di porto Marghera. Il continuo spostamento dei sedimenti e l‘erosione delle barene ha trasformato una larga fetta della laguna sud in una sorta di braccio di mare e l’enorme vasca d’acqua venutasi a creare all’interno del canale ha fatto aumentare la portata dell’evento di per sé naturale dell’acqua alta, maggiore è la quantità d’acqua che viene spinta, maggiore sarà l’altezza raggiunta. Degli allarmi lanciati anche da Luigi D’Alpaos [LEGGI QUI] non si tiene conto. Analogamente non si prende in considerazione il comitato No Grandi Navi. Insomma, anche il già discusso MOSE potrebbe diventare quasi inutile.
Su quest’opera il sito indipendentista Sanca Veneta [LEGGI QUI] osserva: «Un progetto che per altro rischia di costare molto e durare poco. Il costo varierà dai 120 ai 150 milioni di euro secondo i più ottimisti, 300 milioni secondo altri. Pare che però, il costo di realizzazione non sarà l’unico che i veneziani dovranno sopportare. L’opera infatti necessiterà di una manutenzione incessante per un motivo molto semplice: il canale tenderà ad interrarsi continuamente. Lo stesso D’Alpaos, docente di idraulica all’università di Padova, in un’altra intervista concessa al Corriere del Veneto spiega lo spostamento dei sedimenti dal fondale e quindi lo spostamento dei materiali, porterà presto il canale a reinterrarsi di nuovo.»
Sul governo presieduto da nominato Matteo Renzi riteniamo inutile soffermarci per criticare, egli è avviato – malgrado la sentenza della Corte costituzionale – ad instaurare una dittatura.
Sulla sensibilità storico-politica di Paolo Costa abbiamo già scritto anni fa [LEGGI QUI]. Costui, da sempre appartenente alla cosiddetta sinistra progressista, in qualità di Sindaco di Venezia (2000-2005) collocò nottetempo nel museo Correr una statua del distruttore della Repubblica di San Marco: Napoleone Bonaparte. Non bastasse, acquistò addirittura tale statua da un erede del Grande Corso, naturalmente a spese dei veneziani e chiedendo un contributo anche alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Venezia. Per coloro che non avessero grande dimestichezza con la storia di Venezia, è come se allo Yad Vashem – Centro Mondiale per la Ricerca, Documentazione, Educazione e Commemorazione dell’Olocausto – avessero collocato una statua di Adolf Hitler. Eppure i progressisti (Tsz!) italioti del PD a tanto sono giunti.
Paolo Costa poi, in questi ultimi tempi, ha chiesto un cospicuo risarcimento danni per le lungaggini ed i disservizi posti in essere dai lavori del MOSE. La tesi sostenuta da Costa, secondo la quale l’intera attività del Porto sarebbe stata danneggiata dai lavori in questi mesi, appare alquanto singolare considerato che fu, prima come Ministro e poi come Sindaco, uno dei maggiori sostenitori della grande opera alle bocche di porto. Per respingere le critiche di allora – tra cui quelle che il MOSE avrebbe danneggiato l’attività del porto – venne anche proposta nel 2002 dalla giunta Costa e adesso costruita la conca di navigazione a Malamocco, che dovrebbe far passare le grandi navi in caso di chiusura delle barriere, una volta che queste saranno state ultimate. Per la cronaca, la conca appena finita è già troppo piccola per le navi di ultima generazione.
Sull’affabulatore Luca Zaia, che molti veneti sembrano apprezzare tanto da essere disponibili a rivotarlo alle prossime elezioni regionali del 2015, possiamo notare come egli sia dedito alle battaglie di retroguardia quali l’opporsi al governo per la questione degli 80 Euro in busta paga solo di alcuni lavoratori, argomentando che tali risorse sono tolte alle Regioni. Battaglie buone a rallentare l’avanzata della dittatura, non certo utili per l’indipendenza del Veneto. Che dire del fatto che ha avvallato il costo del referendum consultivo per l’autonomia pari a circa 4 milioni di Euro a spese della Regione (quindi dei contribuenti), mentre secondo lui e la sua Giunta il referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto costerà 14 milioni di Euro, da sborsare direttamente da parte di quei cittadini che caldeggiano tale esercizio di sovranità popolare?
A coloro che volessero avanzare i suoi meriti, ci sia consentito di rispondere con le parole di Pippo l’ortolano, al secolo Filippo Mazzei. Un toscano che attraverso Thomas Jefferson ispirò la Costituzione degli Stati Uniti, e che nelle «Istruzioni dei possidenti della Contea di Albemarle ai loro delegati alla Convenzione». Datata 6 maggio 1776, così tra l’altro scriveva: «[…] Il popolo è il padrone […] E se i nostri rappresentanti non fossero contenti del potere che noi siam disposti a delegar loro, il rimedio è molto semplice. Essi non sono affatto obbligati a servirci; possono tornare a quella vita privata dalla quale abbiam fatto loro l’onore di elevarli e ne sceglieremo altri che per amore della felicità e di proteggere i nostri posteri e l’umanità in genere non vorrebbero per sé più potere di quel che è veramente necessario per un governo di un paese libero».
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Per coloro che volessero approfondire la questione delCanale della Contorta, qui di seguito indichiamo alcuni link:
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/venezia-navi-da-crociera-guadagna-270mln-1566437/
https://www.youtube.com/results?search_query=contorta+san%27angelo
http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2013/11/grandi-navi-a-venezia.jpg
http://www.italianostra-venezia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1841%3Acanale-contorta-presa-la-decisione-peggiore&catid=77%3Ale-navi-da-crociera&Itemid=154&lang=it
Se è la politica a voler decidere, allora i veneti hanno ogni ragione a bloccare l’iniziativa.
Ogni ragione nel proporre alternative.
Ogni ragione nel chiedere un referendum vincolante tra varie soluzioni tecniche.
Zaia deve spendere dei soldi veneti e non battere cassa in sede nazionale.
E i veneti, visto che sono soldi loro, hanno ogni ragione a vederci chiaro.
Ugualmente gli abitanti di altre regioni non devono esser caricati di tali spese.
Serve a Venezia, pagano i veneti dopo aver essi stessi deciso.
Se non si comincia da cose del genere ,addio sogni di indipendenza.