de IL POLENTONE
Matteo Salvini e l’ineffabile senatore Antonio Razzi – un politico senza arte né parte che però i media italici, che non hanno di meglio da fare, hanno elevato a una sorta di eroe nazionale: una faccia, una razza – sono andati “in missione” in Corea del Nord. Missione de che nel paese meno democratico del globo?
Per ora non è dato sapere. Si è appreso solo dalla voce di Razzi, solito a bazzicare da quelle parti – che i due parlamentari (uno euro e l’altro neuro) avrebbero combinato “cose grandi”, che saranno illustrate al mondo intero al loro ritorno. Già siamo tutti in trepida attesa di conoscere quali eventi sconvolgeranno la politica planetaria dopo la “missione” dei due.
Da uno come Razzi, itagliano puro elevato a protagonista e a maitre a penser suo malgrado, ci si può aspettare qualsiasi sparata. Mi chiedo invece, abbastanza basito, cosa abbia spinto uno abbastanza “accorto” come il Matteo a mettersi al seguito di quel “pataccaro”. Faccio sempre più fatica a capire certe mosse del segretario federale della Lega. Sono rincoglionito io o c’è qualcosa di confuso nella strategia?
La strategia è chiarissima: Berlusconi gli ha detto di riportare all’ovile il maggior numero possibile di nazionalpecorecci. E comunque è più sveglio dell’altro Matteo…
Renzi è partito subito in sesta, con gli 80 euro – esagerato!
Achille Lauro aveva capito tutto, li aveva inquadrati perfettamente, gli italiani: un paio di scarpe – per di più a rate! – basta e avanza per fidelizzare la clientel… pardon, l’elettorato.
Razzi è fatto a modo suo.
Ma davvero, anche io non capisco Salvini.
Forse curiosità personale.