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Tasse italiane: ogni cittadino ha lavorato fino all’11 giugno per il fisco

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di REDAZIONE

spremuta fiscaleSu ogni famiglia italiana grava un carico fiscale medio annuo di quasi 15.330 euro. Tra l’Irpef e le relative addizionali locali, le ritenute, le accise, il bollo auto, il canone Rai, la tassa sui rifiuti, i contributi a carico del lavoratore etc., ogni nucleo famigliare versa all’erario, alle Regioni e agli enti locali mediamente 1.277 euro al mese. I conti li ha fatti l’Ufficio studi della CGIA secondo cui con una pressione fiscale che per il 2014 e’ destinata a toccare il record storico del 44%, quest’anno i contribuenti italiani hanno lavorato per il fisco fino all’11 giugno: ben 12 giorni in piu’ di quanto avevano fatto nel 1995. I giorni di lavoro necessari per pagare le tasse ammontano – riferisce la Cgia – a 161, come nel 2011 e contro i 160 del 2013 e i 155 del 2010 e del 2011.

Secondo la Cgia, nel 2013, grazie all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, il prelievo medio annuo e’ sceso a 15.329 euro: 325 euro in meno rispetto a quanto versato nel 2012. Per l’anno in corso, il gettito e’ destinato ad aumentare ancora a causa dell’introduzione della Tasi e degli effetti legati all’aumento dell’aliquota Iva avvenuto nell’ottobre scorso. “Nonostante la restituzione degli 80 euro ai redditi piu’ bassi – dichiara il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – con un carico fiscale di questa portata sara’ difficile rilanciare i consumi delle famiglie. Il livello di arrabbiatura raggiunto nei confronti di un fisco sempre piu’ aggressivo e pretenzioso, ha fatto scendere ai minimi storici la fiducia dei consumatori italiani”.
 Secondo Bortolussi, “gli effetti legati alla rivalutazione delle rendite finanziarie, all’aumento dell’Iva, che nel 2014 si distribuisce su tutto l’arco dell’anno, all’introduzione della Tasi e, soprattutto, all’inasprimento fiscale che gravera’ sulle banche, compensano abbondantemente il taglio dell’Irap e gli 80 euro lasciati in busta paga ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Al netto delle modifiche che potrebbero essere introdotte nella nota di aggiornamento al Def che sara’ presentata nelle prossime settimane, la pressione fiscale di quest’anno e’ destinata a salire di 0,2 punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2013″.

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