di G.L.M.
“La Catalogna vuole parlare, vuole essere ascoltata, vuole votare”: sono le parole con cui Artur Mas, presidente della Generalitat di Catalunya ha accompagnato la firma del decreto di convocazione della consultazione sovranista per il prossimo 9 novembre, firma avvenuta stamattina con un atto solenne nel palazzo della Generalitat. Con un messaggio istituzionale pronunciato in catalano, in castigliano e in inglese, Mas ha sottolineato che “è arrivato il momento di esercitare il diritto a decidere” e che “oggi si apre un cammino che segnerà un prima e un dopo nella storia della Catalogna”. Mas ha quindi detto che compito del governo catalano sarà, in funzione del risultato della consultazione, “operare di conseguenza ed esercitare le iniziative legali corrispondenti”.
Da Madrid, come previsto, rimbalzano invece conferme del fatto che il governo conservatore guidato da Mariano Rajoy lunedì intende presentare ricorso al Tribunal Costitucional: l’intento è quello di impedire comunque lo svolgimento della consultazione che, sebbene formalmente consultiva, avrebbe un impatto politico devastante per lo Stato spagnolo qualora dalle urne uscisse una maggioranza favorevole all’indipendenza. Intanto quel che è certo è che questa ostinazione centralista indispettisce molto i catalani, e non solo quelli indipendentisti, visto che l’85% della popolazione della comunità autonoma, quindi anche molti di coloro che voterebbero no all’indipendenza, pretendono comunque di esercitare il diritto di voto.
La lunga partita fra Barcellona e Madrid sta entrando nella sua fase decisiva…
